Catania, sversati veleni nel Canale Arci. Pesci morti per inquinamento - QdS

Catania, sversati veleni nel Canale Arci. Pesci morti per inquinamento

redazione

Catania, sversati veleni nel Canale Arci. Pesci morti per inquinamento

Melania Tanteri  |
martedì 05 Marzo 2024

Moria di anguille nella zona industriale. Ardizzone e Bonaccorsi (M5s): “Interrogazione congiunta all’Ars e al Consiglio comunale”. L’assessore Tomarchio: “In contatto con Arpa”

CATANIA – Anguille, pesci e altra fauna morta a causa, pare, di liquami presenti nel canale Arci che attraversa la zona industriale di Catania. E’ la denuncia di Graziano Bonaccorsi, consigliere comunale di Catania e della deputata regionale pentastellata Martina Ardizzone, che, nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo scoprendo la moria di animali lungo il torrente. “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di inquinamento del canale Arci nella zona industriale di Catania ed insieme al consigliere comunale del M5S Graziano Bonaccorsi abbiamo subito effettuato un sopralluogo constatando come uno sversamento anomalo (documentato da video social) abbia provocato una moria di anguille e di altri animali acquatici – afferma in una nota la deputata. Che assicura: “Stiamo intervenendo a livello locale e regionale”.

Liquami chimici nel canale Arci

Secondo i due esponenti politici, ad aver provocato quel che appare come un disastro ambientale potrebbe essere stato uno sversamento di sostanze inquinanti incautamente effettuato nel torrente. A supporto di questa ipotesi avanzata dai due esponenti del Movimento 5 Stelle, oltre a quanto osservato durante il sopralluogo, vi sarebbero alcuni filmati pubblicati sui social.

A rischio vi sarebbe la salute pubblica

“I liquami di natura chimica erano bianchi e acidi – spiegano Ardizzone e Bonaccorsi – tanto da bruciare gli occhi e le narici. Sebbene la fase acuta dello sversamento sia terminata poco dopo – proseguono – nel canale permangono ingenti residui ed una moria di anguille”. A rischio vi sarebbe la salute pubblica considerato che “Il canale sfocia direttamente alla Playa di Catania”, insistono i due pentastellati che raccontano di “altre segnalazioni di un liquame bianco nei pressi del porto, proprio venerdì. Pare che i presenti siano riusciti a segnalare la vicenda, all’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sicilia n.d.r.) – dicono ancora – e che quest’ultima sia intervenuta sul posto e raccolto campioni per le successive analisi”.

In attesa dell’esito degli esami, Ardizzone e Bonaccorsi intendono affrontare la questione a livello politico. “Stiamo presentando un’interrogazione congiunta, sia in Assemblea regionale siciliana, che in Consiglio Comunale – dicono – e chiederemo, immediatamente, chiarimenti all’Arpa e agli organi competenti per individuare i colpevoli di questo illecito ambientale. Alla luce delle risposte che otterremo, valuteremo anche di depositare formale esposto”. concludono Ardizzone e Bonaccorsi.

E, dopo aver fornito la documentazione richiesta, attende gli esiti delle analisi anche l’amministrazione comunale. “Siamo in contatto costante con tutti gli organi prepositi e con l’Arpa, che ci ha richiesto l’elenco delle aziende autorizzate allo scarico previo trattamento, e noi stiamo fornendo tutta la documentazione in nostro possesso – spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Salvo Tomarchio. Auspichiamo un pronto intervento – aggiunge – e che gli eventuali autori di condotte illecite vengano perseguiti”. Non è la prima volta che accadono episodi del genere: nel 2018, liquami melmosi si riversarono nel mare della Playa.

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