Intervista a Claudio Casisa de "I Soldi Spicci"

INTERVISTA | Claudio Casisa de “I Soldi Spicci” in Sicilia con “Spaiato”: “Il pubblico come una famiglia”

INTERVISTA | Claudio Casisa de “I Soldi Spicci” in Sicilia con “Spaiato”: “Il pubblico come una famiglia”

Sandy Sciuto  |
domenica 20 Ottobre 2024

Dai traguardi raggiunti alle prospettive future

Dal 14 ottobre Claudio Casisa è al Teatro Agricantus di Palermo con lo spettacolo “Spaiato”, scritto dallo stesso in collaborazione con Salvo Rinaudo e prodotto da Mario Russo per Arts Promotion.  L’annuncio sui social della fine della storia d’amore con Annandrea Vitrano, l’altra metà de I Soldi Spicci, di qualche mese fa ha spiazzato il loro pubblico che si è mostrato incredulo e diffidente. 

A distanza di tempo, in “Spaiato” Claudio Casisa racconta dubbi, paure e riflessioni dopo la fine di una lunga relazione, avendo come spalla un calzino di nome Wilson, l’omonimo pallone da volley del film ‘Cast away’ e alla regia proprio l’ex Annandrea Vitrano con la quale il sodalizio artistico non si è mai interrotto. Anzi, c’è in cantiere la scrittura del terzo film de “I Soldi Spicci”. 

Intervista a Claudio Casisa

Hai debuttato il 14 ottobre con “Spaiato”, primo spettacolo teatrale in solitaria sul palco. C’era timore su come il pubblico avrebbe accolto questa nuova versione di te?

Non ho mai temuto il pubblico perché ha sempre accettato tutte le nostre proposte. Per me il pubblico che ci segue è come una famiglia. Era più mio il timore di dover reggere un palco da solo, ma è andata bene. Ho trovato il pubblico abbastanza curioso. 

Oggi di te da solo sul palco cosa hai scoperto?

Prima di iniziare con Anna (nda. Annandrea Vitrano, l’altra metà de I Soldi Spicci), avevo già fatto due spettacoli da solo. È stato un ritorno alle mie origini. Dopo dieci anni in cui sei abituato a dei tempi di coppia e di dialogo, dover tornare ad essere unico monologhista in scena è abbastanza emozionante. Mi sono ritrovato a fare ciò che faceva Annandrea. Di solito sul palco chiudevo tutte le battute. Ero l’addetto alla battuta mentre Anna costruiva tutto. Adesso faccio tutto io.

Da dove nasce l’esigenza di fare uno spettacolo che si intitola “Spaiato”? 

“Spaiato” nasce dall’esigenza di raccontare cosa è successo tra me e Anna visto che c’è stata tanta curiosità dopo aver dato la notizia sui social. Questo spettacolo dà un po’ di risposte. Il messaggio che io e Anna vogliamo dare è che ci si può lasciare bene, si può rimanere amici. Quasi una piccola educazione sentimentale che ci piace fare. Non c’è cosa più divertente, poi, che raccontare una storia finita con la regia della propria ex. 

Quando avete dato l’annuncio sui social, i commenti sono stati di incredulità e diffidenza. Come avete reagito a cosa leggevate?

Ci ha sorpreso! Tutto ci aspettavamo, tranne l’incredulità da parte della gente. Ci eravamo già lasciati da un anno. Abbiamo impiegato un altro anno prima di essere pronti a comunicare la notizia. Ci siamo preparati per dirlo e, una volta comunicato, la gente non ci ha creduto. Un misto di sensazioni, anche di tenerezza. Ti rendi conto quanto oggi la gente sia disabituata alla verità. La gente non crede più a nulla perché immagina ci sia altro dietro; quindi, chi è sincero non viene creduto. Noi non ci saremmo mai permessi di prendere in giro il nostro pubblico sapendo che è molto legato a noi e alla nostra coppia. Sicuramente è stata una bella botta anche per il pubblico, ma il tempo ricucirà le ferite di chi ci è rimasto male. 

In genere “Spaiato” si dice di un calzino, ma è anche la tua condizione attuale. In cosa ti sei riscoperto nuovo e diverso nella tua vita da spaiato?

In questo momento sono un bambino che ricomincia a camminare da solo in questa vita da single. Sono stato dieci anni con Anna e quando ti ritrovi nuovamente single, riscopri il mondo. Ci sono tante cose divertenti che mi fanno anche riflettere e di cui parlo durante lo spettacolo. Una di queste è l’accessibilità alla sessualità. 

Oggi è molto più facile fare sesso che innamorarsi. Le persone non si vogliono impegnare, c’è questa paura nell’esprimere i sentimenti però si può facilmente fare sesso. Prima era il contrario, era più difficile. Adesso il problema è gestire il dopo. Al momento sono come un esploratore di questo nuovo mondo dei single. Di sicuro c’è che sono in una nuova casa tutta mia, mi sveglio da solo e mangio quello che voglio. Insomma, è favoloso! La mia paura è che non tornerò mai più indietro e che non farò mai più l’errore di stare con una ragazza. È troppo fresca la cosa, sto meditando. (nda ride)

Eppure, le tue parole vanno in contrasto con i costumi sociali che vogliono una persona felice solo se in coppia, nonostante le statistiche dicano che in Italia sono di più i single e che le coppie sono insoddisfatte. Tu come la vedi?

Concludo lo spettacolo con un monologo molto accorato. Secondo me oggi è necessario che la gente impari a stare da sola perché non facciamo altro che lasciarci e cercare una persona nuova con cui stare come se avessimo questa ansia, questa smania di trovare subito una persona su cui scaricare le nostre insicurezze. Noto che la gente non sa stare da sola. Motivo per cui si creano soltanto relazioni tossiche. Al momento penso che, se uno sa stare da solo, l’amore diventa una scelta e non un bisogno. Spero di poter lanciare anche questo messaggio: l’amore non è un bisogno, ma una scelta. 

Da dove sei ripartito quando ti sei trovato spaiato?

Ho ricominciato nel peggiore dei modi. Sono ritornato a casa di mia madre per un paio di mesi alla ricerca di una nuova casa. Una mamma che si vede ritornare a casa un figlio è la realizzazione di un sogno di vita. Sono tornato ad essere adolescente per un paio di mesi a 33 anni. È stato un contrasto veramente strano. Si ricomincia dalla mamma e dalla psicologa. Mi sono iscritto all’università in Psicologia. Mi sono riempito un anno di avventure. 

Tornare a corteggiare. Cosa ti piace e cosa no?

Sto scoprendo il mondo delle applicazioni. Mi fa ridere la differenza tra i miei amici maschi e le mie amiche femmine. Quest’ultime consigliano di leggere Paolo Crepet, Raffaele Morelli e Osho. Si potrebbero trasformare in una guida spirituale. Gli amici maschi, invece, propongono di divertirmi e fregarmene e mi hanno fatto scaricare le dating app. Mi diverte anche capire i consigli vari. Un mondo oggi digitalizzato. È raro incontrare qualcuno per strada. Le arene da cui conoscere le persone sono i social e dopo avviene il passaggio di presenza. Ti rendi conto di quanta finzione ci sia perché su Instagram sono tutti fotogenici, poi di presenza è tutt’altro. È un mondo strano dove già perdiamo e c’è un flop continuo tra apparenza e realtà. 

Hai parlato di una libertà sessuale e di una fruibilità diversa dello stare insieme. Cosa ci vuole per innamorarsi per uno spaiato come te?

Se si vuole trovare l’amore, si deve cominciare a dare un valore alla sessualità. Bisogna tornare a dare valore a cose che oggi diamo per scontate come fare l’amore.

Quale futuro per “Spaiato”?

Lo spettacolo è partito da Palermo. Arriverà in tutta la Sicilia a tappeto per poi oltrepassare lo stretto e cercare di arrivare più lontano possibile. Ho bisogno di rincontrare tutto il pubblico per raccontare questa nuova versione di me.

Cosa ti auguri da spaiato?

Mi auguro di trovare un equilibrio da spaiato che sto cercando. Una volta che lo troverò, sarò pronto ad accogliere una nuova persona. Per ora mi godo questo periodo.

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