Isee rivisto per il 2026, congedi e bonus rafforzati. Queste e altre le misure previste in favore delle famiglie nella Manovra presentata lo scorso 17 ottobre dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri. Stanziati 1,6 miliardi in più con interventi che aumentano il sostegno alla natalità e tutelano la prima casa.
Rispetto alle ipotesi nel testo è decaduta l’idea di modificare il calcolo delle detrazioni fiscali di oneri e spese legato al quoziente familiare e ha invece resistito la revisione dell’Isee, l’Indicatore di situazione economica equivalente necessario per accedere a diversi servizi e agevolazioni. Ma in versione limitata.
Isee 2026 rivisto per l’accesso a cinque prestazioni
Le modifiche varranno solo per l’accesso a cinque agevolazioni: assegno di inclusione, supporto formazione e lavoro, assegno unico, bonus nido e bonus bebè.
Come detto, la Legge di bilancio 2026 punta a innalzare la soglia di esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee. Dal prossimo anno, salvo modifiche in fase di dibattito parlamentare, la franchigia sul valore catastale dell’immobile salirà dagli attuali 52.500 a 91.500 euro. Incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo invece che dal terzo.
Il Governo ha messo modificato le maggiorazioni Isee finora riconosciute nella misura di 0,2 punti in caso di nuclei familiari con tre figli, 0,35 in caso di quattro figli, 0,5 con almeno cinque figli: dal 2026, secondo lo schema proposto, dovrebbero espandersi alle famiglie con due figli (0,1 punti) e aumentare a 0,25 in caso di tre figli, 0,40 in caso di quattro figli e 0,55 con cinque figli.
Il bonus mamme lavoratrici sale a 60 euro al mese
La manovra conferma il bonus per le madri lavoratrici dipendenti e autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie con due figli e fino al compimento del decimo anno di vita del secondo: l’agevolazione, che riguarda le donne con redditi fino a 40mila euro, passa inoltre da 40 a 60 euro mensili (+50%). La spesa complessiva è valutata in 630 milioni per l’anno prossimo. Del beneficio sono escluse colf e badanti.
Mamme con più di tre figli, c’è l’esonero contributivo
La legge di bilancio prevede l’esonero al 100% dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore privato per l’assunzione di lavoratrici madri di almeno tre figli under 18 e prive di impiego da almeno sei mesi, nel limite di importo di 8mila euro annui.
Se il contratto è a tempo determinato, anche in somministrazione, l’esonero spetta per un anno dalla data di assunzione. Se viene trasformato in tempo indeterminato è riconosciuto fino a 18 mesi.
Se parte direttamente a tempo pieno l’esonero compete per 24 mesi. Il limite di spesa ammonta a 5,7 milioni per il 2026, 18,3 milioni nel 2027 e 24,7 milioni nel 2028 per poi salire gradualmente fino a 28,9 milioni dal 2035. L’onere a carico della finanza pubblica è stimato in 5,7 milioni nel 2026, 16,1 milioni nel 2027, 18,5 milioni nel 2028 a crescere fino a 22,3 milioni nel 2035.
Tra vita familiare e professionale, si va verso il part-time
Per favorire la conciliazione vita familiare-vita professionale la manovra contempla anche la priorità per il lavoratore o la lavoratrice con almeno tre figli conviventi, fino al compimento del decimo anno di vita o senza limiti nel caso di disabili, di vedersi trasformare il contratto da tempo pieno a part-time o di rimodulare la percentuale di lavoro in caso di tempo parziale fino a un taglio di 40 punti percentuali.
Ai datori che lo consentiranno sarà riconosciuto l’esonero al 100% dei contributi previdenziali (tranne premi e contributi Inail) per due anni e fino a 3mila euro su base annua. Il limite di spesa è di 3,3 milioni nel 2026, 11,6 nel 2027 e 17,7 nel 2027. La platea potenziale è stimata in meno di 3.000 lavoratici, per un costo di 3,3 milioni di euro nel 2026, 10,3 milioni nel 2027 e 13,7 nel 2028.
Congedi rafforzati
Rafforzata, poi, la disciplina dei congedi. Per quello parentale incremento dal 30 all’80% della retribuzione per tre mesi e si innalza da 12 a 14 anni il limite di età dei figli per usufruirne. I potenziali beneficiari oltre il dodicesimo anno di vita del bambino sono circa 10mila e l’onere dovrebbe ammontare a 14,3 milioni per il 2026, di poco più alti negli anni successivi.
I congedi per malattia dei figli raddoppiano la durata, da 5 a 10 giorni, e sono innazlati dagli 8 ai 14 anni la soglia di età dei figli per potervi ricorrere, per un costo calcolato in 5,1 milioni nel 2026.
Anche le aziende avranno un’agevolazione se assumeranno sostituti per la maternità: potranno prolungare il periodo di affiancamento al ritorno al lavoro fino al primo anno di vita del bambino. Il costo dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro nel 2026, a salire fino a 4,3 milioni nel 2035.
Centri estivi e caregiver
Nel pacchetto a favore delle famiglie rientrano la stabilizzazione del finanziamento per i centri estivi (60 milioni l’anno per i Comuni) e la nascita di un Fondo per il finanziamento delle iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare con 1,15 milioni per il 2026 e 207 dal 2027.
Oltre al rifinanziamento della carta “Dedicata a te” da 500 euro una tantum per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità da parte delle famiglie più in difficoltà (vale 500 milioni l’anno nel 2026 e nel 2027), viene reso strutturale l’aumento del reddito di libertà (11 milioni l’anno) per le donne vittime di violenza, vengono rifinanziati 4 milioni nel 2026 e 9,2 milioni nel 2027 per le misure contro la tratta di esseri umani e vengono incrementati di 10 milioni annui i fondi per i centri antiviolenza.
Aiuto per la casa ai padri separati
C’è, infine, la norma annunciata dal leader della Lega, Matteo Salvini, per i padri separati o divorziati non assegnatari della casa familiare fino al compimento di 21 anni di età del figlio: contributi per il sostegno abitativo su un fondo da 20 milioni annui.

