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La battaglia di Cannes

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La battaglia di Cannes

Giovanni Pizzo  |
martedì 10 Gennaio 2023

Sul caso del maxi-finanziamento all'evento a Cannes il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, vuole vederci chiaro. Si tratta dell'inizio di una "crisi" per il Governo regionale?

Certo questa battaglia non passerà alla storia come quella vinta da Annibale a Canne in Apulia contro la Repubblica Romana, su cui legioni di studenti si sono “rotti le corna” a tradurre versioni dal latino, ma promette sviluppi al calor bianco politico. Perché questa vicenda ha un fil rouge conduttore che porta alla centrale di comando di FdI, in cui la Sicilia è solo provincia come ai tempi dell’impero romano.

Praticamente quasi tutti gli Assessorati al turismo dove governa il centrodestra sono in appannaggio a FdI. Anche il Ministero del turismo è di FdI, con la esuberante esercente del Billionaire Daniela Santanchè. Sembra che invece d’Italia siano diventati Fratelli Alpitour, come nel celebre spot: No Alpitour? Ahiaiai!
Ma cosa appassiona tanto i ragazzi Meloniani del turismo? Una volta la destra era legge e ordine, più attratta dal ministero degli Interni che dai villaggi turistici e dagli alberghi. Quale è il motivo di tanta predilezione?

Forse perché sul turismo c’è molta comunicazione? Un settore che consente enorme discrezionalità e margini? E i margini servono sempre nel mondo dell’intermediazione, a cui la politica appartiene. E poi la scelta delle maestranze artistiche è assolutamente discrezionale, possono essere scelte persone amiche, una volta si diceva d’area, ma oggi le aree sono più mutevoli dei venti di Eolo.

Schifani da subito ha dichiarato che su questa vicenda – che disconosceva, ha precisato con puntigliosità – ci vuole vedere chiaro. Pure la Procura della Corte dei Conti ha aperto un’indagine conoscitiva, subito accompagnata dalla massima fiducia del Presidente della Regione, quasi plaudente. Qualche giornale vagheggia già di dimissioni del forse malcapitato Scarpinato, Assessore al Turismo. A causa sua stava per non nascere il Governo Schifani, dopo giornate convulse di tira e molla con Roma, nella persona dell’Augusto Cognato Lollobrigida, che pretese la delega per il suo protetto, non eletto in Parlamento regionale. La base di Fratelli d’Italia siciliana era favorevole a scegliere gli assessori in loco, si spaccò in una tesa riunione all’Ars prima della formazione della giunta, ma poi dovette cedere, come una provincia romana al volere dell’impero.

E se questa vicenda imponesse a Schifani un avvicendamento su alcune persone come reagirebbe la cabina di regia romana di Fdi? Le fibrillazioni sono solo all’inizio? Annibale batté i romani, ci riuscirà pure il palermitano cartaginese, Palermo era fenicia un tempo, Schifani? O dovrà dare a Cesare quel ch’è di Cesare?

Così è se vi pare.

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