La mandorlicoltura siciliana soffre della riduzione dei matrimoni - QdS

La mandorlicoltura siciliana soffre della riduzione dei matrimoni

Adriano Agatino Zuccaro

La mandorlicoltura siciliana soffre della riduzione dei matrimoni

venerdì 11 Settembre 2020

Agosto e settembre sono i mesi dedicati alla raccolta delle mandorle, ma per molti produttori è stato un anno amaro. Rosa Giovanna Castagna, presidente della Cia Sicilia, spiega al QdS come funzionano le dinamiche internazionali

CATANIA – Ad agosto nell’Isola inizia la raccolta delle mandorle e prosegue a settembre. Un anno definito da molti mandorlicoltori “amaro”.

Il prezzo di vendita ai commercianti è da sempre legato alla globalizzazione nella commercializzazione della frutta secca: la concorrenza del prodotto spagnolo è molto forte. Ininfluente per i prezzi siciliani la gelata che nella tarda primavera ha distrutto gran parte del prodotto pugliese.

Rosa Giovanna Castagna, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia (Cia), spiega al QdS come funzionano le dinamiche internazionali in tal senso e traccia un bilancio della raccolta.

Cosa c’è da aspettarsi per l’anno in corso in termini di raccolta?
“Per quest’anno per quanto riguarda la quantità prodotta è stata una buona annata. Si sta soffrendo solo ultimamente per la siccità prolungata. La produzione è stimata attorno ai 700 mila quintali”.

I mandorlicoltori possono dirsi soddisfatti del prezzo di vendita ai commercianti? In media a quanto ammonta? Confronto con annate precedenti?
“Il prezzo di vendita è di 1,50 euro al Kg per quanto riguarda le mandorle in guscio mentre per le dure intorno a 0,80 euro. Lo scorso anno il prezzo era a 2 euro al Kg e con 50, 60 centesimi un più per il biologico. Il volume d’affari è intorno ai 10 milioni di euro rispetto alla media di 14 milioni degli altri anni”.

Il prodotto pugliese ha subito quest’anno ingenti perdite. Ci sarà una relazione tra tale evento e il prezzo delle mandorle siciliane? Qual è la situazione degli altri competitors nazionali e internazionali?
“Per quanto riguarda la produzione pugliese diciamo che non incide minimamente sul prezzo nazionale delle mandorle. Questo viene determinato semmai dalla California, dall’Australia e dalla Spagna. In questo momento i prezzi sono bassi infatti a causa della svendita che sta avvenendo in Spagna per il prodotto invenduto dello scorso anno con prezzi che vanno da 4 euro al Kg compresa la spedizione. I nostri commercianti stanno comprando il prodotto locale a 5 euro al Kg già sgusciato”.

Anche la mandorla di Avola da sempre ricercata per la confetteria è in crisi poiché gli ordini dei confettieri italiani e d’oltralpe sono quasi nulli a causa della riduzione e annullamento delle cerimonie causate dall’emergenza sanitaria legata al Covid. Eppure negli ultimi anni il prezzo delle mandorle in guscio si è mantenuto intorno a 2 euro – 2,30 euro al kg con una ulteriore maggiorazione per quelle coltivate in biologico.

“Oggi con un prezzo così misero anche se si producono in media 20 quintali per ettaro di mandorle in guscio non si riesce a portare a casa nulla: ricavando 2.000-2.300 euro si riesce a malapena a coprire le spese di coltivazione e di raccolta”, osserva il presidente dell’Associazione “Frutta in guscio di Sicilia”, Ignazio Vassallo, a siciliaverdemagazine. E continua: “C’e il rischio che la mandorlicoltura che in Sicilia copre quasi 45mila ettari, dopo la recente spinta e il rinnovato interesse da parte del mondo imprenditoriale agricolo, possa ritornare nel limbo”.

Di fronte alle citate criticità, l’associazione intende puntare alla valorizzazione del prodotto e tra qualche mese presenterà la proposta di disciplinare della Dop Mandorla di Sicilia.

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