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Giovanni Pizzo  |
mercoledì 16 Novembre 2022

Comunque vada la Sicilia torna laboratorio politico

Portone di Palazzo dei Normanni. Ci rivolgiamo ai gentili commessi all’entrata.  – “Buongiorno sono un povero scriba, mi scusi vorrei parlare con Forza Italia”

“Quale Forza Italia scusi?”. – “In che senso?”. – “Caro Scriba qui c’è più di una Forza Italia. Al momento sono due. C’è Forza Italia Amici di Giovanni detto Gianfranco, e poi c’è Forza Italia Amici di Renato. Ma questa è solo la situazione ad oggi. Magari un domani potrà essercene una terza. Mai mettere limiti alla provvidenza”. – “E chi è il capogruppo?” – “Di una è Pellegrino, nel senso di Stefano, non di un viandante verso la Terra Promessa, che poi le promesse di questi tempi non sono certe, l’altro è il nostro Ex Presidente, Giovanni Miccichè, al secolo Gianfranco”. – “E chi dovrà decidere su questo strano caso di omonimia?” – “Il neo Presidente dell’Assemblea, Galvagno da Paternò, coadiuvato dal Dott. Scimè, il Segretario Generale, il caso è complesso, non ci sono precedenti, e senza precedenti la burocrazia è persa.” – “Ma pure la democrazia”. – “Quella lo era già”. – “Ed io che faccio?”.  – “Si accomodi nella Sala di Montalto. Ci sono sempre belle mostre della Fondazione Federico II, poi si può guardare la Cappella Palatina, che tutto il mondo ci invidia. Se le rimane tempo può andare al bookshop, ci sono tante belle teste, incoronate o meno, che può portare via come souvenir.

Nell’attesa si spera di capire chi sia Forza Italia e chi no. Pare che sarà chiesta una consulenza, ma non lo dica in giro, a Tony Servillo, quello che interpreta il maestro di Agrigento, Pirandello. Solo lui pare possa risolvere questo caos. Il caos è cosa sua d’altra parte”.

Ci piacerebbe fare critica cinematografica, parlarvi del film di Roberto Andò sull’autore di uno, nessuno e centomila, il grande Luigi Pirandello, di Ficarra e Picone, del mio compagno di scuola Luigi Lo Cascio, ma parliamo della realtà politica, che supera di molto la fantasia.

La verità su chi è Forza Italia ovviamente sarà avocata a Roma. Ormai in Sicilia decidiamo solo la cartoleria. Comunque vada la Sicilia torna laboratorio politico. La crisi di Forza Italia, iniziata con l’astensione su La Russa, sta procedendo in Sicilia a tappe forzate per opera di Miccichè, che ha costituito un gruppo distinto da coloro che si riconducono a Schifani, considerato schiacciato sui voleri, peraltro cangianti, di Fratelli d’Italia.

Era una crisi inevitabile, in parte per senilità del leader, in parte perché i moderati, o coloro che si ritengono tali, stanno troppo stretti nel bivani, senza servizi adeguati, destinato a loro dalla neo maggioranza.

C’erano state le scissioni prima del voto, ma il terremoto continua qui, nella terra dove non tutti ci sono, ma non tutti lo sono.

Così è se vi pare.

Giovanni Pizzo

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