La donna è accusata di essere un pezzo fondamentale del meccanismo che per 30 anni ha protetto il super latitante.
La Procura di Palermo ha chiesto la condanna a 15 anni di carcere per Laura Bonafede, la maestra di Campobello di Mazara, sentimentalmente legata a Matteo Messina Denaro.
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Laura Bonafede, figlia dello storico boss del paese, Leonardo, è accusata di associazione mafiosa. La requisitoria è stata condotta dai pm Piero Padova e Gianluca De Leo.
Le accuse e la condanna di Laura Bonafede
La procura di Palermo l’accusa di essere stata un pezzo fondamentale del meccanismo che per 30 anni ha protetto la latitanza di Messina Denaro. I due, insieme alla figlia della donna, Martina Gentile, indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena come la madre, avrebbero vissuto insieme e si sarebbero sempre frequentati.
“Eravamo una famiglia”, scrive il capomafia in un pizzino diretto a Blu, uno dei nomi in codice usati per la maestra. Lei si occupava del sostentamento e della sicurezza del boss, gli faceva la spesa durante la pandemia nel timore che si ammalasse e non potesse uscire di casa. Inoltre, condivideva con lui linguaggi cifrati, segretissimi pizzini, affari e informazioni sulla cosca.
Secondo il gip, per il padrino nutriva una sorta di adorazione, sentimento che emerge dalle lettere d’amore trovate nei covi del latitante. Tutti questi motivi hanno spinto la Procura di Palermo a chiedere per Laura Bonafede la condanna a 15 anni di carcere.