Indagini su Messina Denaro, Martina Gentile resta ai domiciliari

“Come una figlia” per il boss Messina Denaro, resta ai domiciliari Martina Gentile

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“Come una figlia” per il boss Messina Denaro, resta ai domiciliari Martina Gentile

Redazione  |
lunedì 08 Gennaio 2024

Rigettata la richiesta di revoca della misura cautelare emessa nei confronti della giovane, ritenuta fondamentale nel periodo della latitanza del boss di Castelvetrano.

Resta ai domiciliari Martina Gentile, figlia della presunta amante del boss Matteo Messina Denaro, Laura Bonafede.

Il tribunale del Riesame di Palermo ha respinto, quindi, l’istanza di revoca della misura cautelare scattata lo scorso dicembre. La Procura dei minorenni avrebbe richiesto anche la revoca della potestà genitoriale nei confronti della figlia della giovane, di due anni e mezzo.

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Martina Gentile ancora ai domiciliari, le accuse

Il nome della giovane – classe 1992 – era già apparso più volte nel corso delle indagini sulla latitanza del boss di Castelvetrano, arrestato dopo un blitz alla clinica “La Maddalena“ di Palermo a gennaio 2023 e deceduto lo scorso settembre a causa di un tumore. Per i pm sarebbe stata “uno degli ingranaggi indispensabili del sistema di comunicazione ingegnato dal latitante”.

Martina Gentile, quindi, avrebbe aiutato il boss Messina Denaro a gestire la sua posta e avrebbe svolto un ruolo di primaria importanza nella rete per “nascondere” la latitanza del mafioso. Negli anni, avrebbe incontrato più volte Messina Denaro: nell’ultimo covo diventato rifugio del boss, i Ris avrebbero trovato delle sue impronte e alcune telecamere di videosorveglianza, in un’occasione, l’avrebbero sorpresa in giro con la figlia nel passeggino a consegnare “pizzini” per conto del superlatitante.

“Come una figlia” per il boss

Matteo Messina Denaro provava un forte affetto per Martina Gentile. La considerava quasi “come una figlia”, educata ai “valori” importanti per il mafioso e affettuosa. Le avrebbe comprato diversi regali per lei, la madre – ritenuta sua amante – e la figlia.

Le accuse contestate alla giovane sono di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dalle modalità mafiose.

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