Lavori socialmente utili troppo faticosi, detenuto chiede e ottiene di tornare in cella

Lavori socialmente utili troppo faticosi, detenuto chiede e ottiene di tornare in cella

Daniele D'Alessandro

Lavori socialmente utili troppo faticosi, detenuto chiede e ottiene di tornare in cella

Redazione  |
martedì 11 Aprile 2023

Un uomo di 38 anni non riusciva più a sostenere i ritmi ed ha ottenuto di poter essere riaccompagnato in carcere

Un detenuto di 38 anni ha chiesto volontariamente di essere riaccompagnato in cella perché stanco dei lavori socialmente utili.
 Così un pregiudicato brianzolo ha preferito rientrare nella casa circondariale di Monza piuttosto che rimanere in comunità. L’uomo, di 38 anni, era stato arrestato dai carabinieri di Besana in Brianza per omicidio stradale, omissione di soccorso e vari reati contro la persona, il patrimonio e per evasione e per resistenza a pubblico ufficiale.

 
Da novembre era scattato l’affidamento in prova

Dal 21 novembre per l’uomo era scattato l’affidamento in prova ai servizi sociali in una comunità brianzola, dove stava scontando la propria pena con la misura alternativa. Il tutto in seguito a una condanna per omicidio stradale con fuga e omissione di soccorso. L’incidente avvenne nel maggio del 2019 sulla statale 36 dove, all’altezza dell’uscita Monza centro, era morto un 22enne di Civate. Il giovane era stato investito dopo che era sceso dall’auto dopo un tamponamento per verificare i danni al proprio mezzo.

 Il 38enne avrebbe definito i ritmi troppo intensi: “Non ci lasciano respirare, meglio la cella che tutto quel lavoro“. Per questo i carabinieri lo hanno trasferito nella casa circondariale di Monza dove sconterà la restante parte della pena.

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