Le opzioni disponibili
Per tutti coloro che desiderano lavorare al Comune e negli uffici pubblici una delle prime cose da sapere è che le assunzioni avvengono in genere per mobilità da altri enti o tramite concorsi e selezioni. Gli enti statali, quando hanno bisogno di personale, in genere pubblicano un bando sulla Gazzetta Ufficiale con i requisiti richiesti, il luogo, la data e le modalità di svolgimento delle prove. Tuttavia ci sono anche delle particolari possibilità di lavorare anche senza fare per forza un concorso. Uno di questi casi per esempio è dato dalle categorie protette.
A questo proposito risulta importante sapere che la legge italiana prevede una normativa apposita finalizzata a favorire l’integrazione lavorativa di soggetti affetti da particolari forme di disabilità o che si trovano in situazioni di particolare svantaggio o disagio sociale. In particolare la legge 68 del 1999 prevede che possano iscriversi alle categorie protette:
- Invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%;
- Invalidi del lavoro con percentuale d’invalidità superiore al 33%;
- Non vedenti, affetti da cecità assoluta;
- Ipovedenti gravi, con un residuo visivo non superiore a un decimo in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore;
- Non udenti;
- Sordomuti, affetti da sordità dalla nascita o da prima di aver potuto apprendere in maniera naturale la lingua parlata;
- Titolari di assegni ordinari d’invalidità;
- Invalidi di guerra;
- Invalidi civili di guerra;
- Invalidi per servizio.
Come lavorare in Comune senza concorso con le categorie protette
La sopraindicata legge 68 del 12 marzo 1999 impone agli enti pubblici, tra cui i Comuni, l’obbligo di avere nel proprio organico una percentuale di lavoratori diversamente abili. Nello specifico:
- Almeno un lavoratore appartenente alle categorie protette se il numero di dipendenti è compreso tra 15 e 35;
- Almeno due lavoratori appartenenti alle categorie protette se il numero totale dei dipendenti è compreso tra 36 e 50;
- Il 7% di lavoratori appartenenti alle categorie protette se i dipendenti dell’ente sono più di 50.
Qualora tali quote risultassero scoperte, il Comune è tenuto a inviare entro 60 giorni una comunicazione in merito tramite la procedura telematica disponibile sul portale del Ministero del Lavoro. Gli enti che non adempiono agli obblighi previsti dalla legge per il diritto al lavoro delle persone disabili rischiano pesanti sanzioni amministrative e pecuniarie. Inoltre, i centri per l’impiego avrebbero in tal caso diritto di procedere autonomamente con il reclutamento e inviare presso la struttura soggetti iscritti alle liste del collocamento obbligatorio.
L’assunzione in Comune per soggetti appartenenti alle categorie protette è possibile senza concorso nel caso in cui si tratti di posizioni per le quali sia richiesto il solo requisito di aver frequentato la scuola dell’obbligo.
Lavoro al Comune senza concorso, la chiamata diretta nominativa
Per evitare il concorso esiste anche una ulteriore opzione, quella della chiamata diretta nominativa, uno strumento di accesso al lavoro nel pubblico impiego riservato a soggetti in possesso di determinati requisiti. Inoltre esiste la chiamata individuale riservata al coniuge superstite e i figli di:
- Personale delle forze armate deceduto nell’espletamento del servizio;
- Personale delle forze dell’ordine deceduto nell’espletamento del servizio;
- Personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco deceduto nell’espletamento del servizio;
- Personale della polizia municipale deceduto nell’espletamento del servizio;
- Vittime del terrorismo;
- Vittime della criminalità organizzata.
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