Lavoro in Sicilia, Mannino: "Aprire tavolo con Regione" - QdS

Emergenza lavoro e sicurezza in Sicilia, Mannino (CGIL): “Aprire tavolo con Regione, sindacati e datori”

web-sr

Emergenza lavoro e sicurezza in Sicilia, Mannino (CGIL): “Aprire tavolo con Regione, sindacati e datori”

Redazione  |
sabato 17 Dicembre 2022

L'intervista al segretario regionale della CGIL, Alfio Mannino: "Abbiamo mandato richiesta al Governo, finora nessuna convocazione".

Quella del lavoro è un emergenza sempre attuale in Sicilia, nonché tra le priorità che la Regione è chiamata ad affrontare. Le problematiche connesse vanno dai neet alla mancanza di competenze, passando per la sicurezza. A tal proposito il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Alfio Mannino, segretario regionale CGIL.

Segretario Mannino, avete avviato un’interlocuzione con il neo assessore Nuccia Albano per capire come la Regione intenda fronteggiare l’emergenza lavoro?

“Noi abbiamo mandato richiesta di incontro al Governo, sia al presidente Schifani che agli assessori tutti, ma ad oggi non è arrivata nessuna convocazione. Comprendiamo comunque come ciò sia dovuto al fatto che il nuovo Governo si è insediato troppo di recente. C’è stato per la verità qualche incontro, ma del tutto informale”.

Quali proposte avete intenzione di avanzare al nuovo presidente della Regione?

“Abbiamo tanti temi da discutere con il nuovo Governo Regionale che riguardano la riforma del ciclo rifiuti, la riforma delle Province, la formazione e l’istruzione, dobbiamo discutere della sanità, delle politiche di sviluppo legate ai fondi Psr, ai fondi Fesr e ai fondi di Coesione e dobbiamo aprire un tavolo di confronto per discutere del Pnrr. Riguardo ai giovani, per prima cosa noi abbiamo la necessità di realizzare un piano straordinario di assunzioni nella pubblica amministrazione: abbiamo vuoti in organici per 40 mila addetti e questo significa offrire ai ragazzi e alle ragazze della nostra terra la possibilità di accedervi.

Dobbiamo aumentare il tempo-scuola, anche solo del 10%, per essere alla pari col resto del Paese. Questo consentirebbe di disporre di centinaia di cattedre in più e dunque i nostri ragazzi potrebbero insegnare qui invece di essere costretti ad emigrare e poi ci occorre ristrutturare in profondità il nostro modello economico e produttivo.

Ci sono settori importanti che però forniscono solo lavoro povero, a partire da quello del turismo, che potrebbe offrire invece tante opportunità ma che ha bisogno di destagionalizzarsi, di fare i giusti investimenti per essere in grado di mettere a disposizione non solo lavoro precario e stagionale ma consentire a chi vi si immette di potere lavorare in un contesto molto più maturo rispetto a quello attuale”.

I centri per l’impiego sono come “contenitori vuoti”: la dotazione informatica è insufficiente, sono scollegati dal mondo della formazione e sono dotati di personale non qualificato ai fini dell’attuazione del programma Gol. Da dove dobbiamo ripartire?

“Innanzitutto, ci vorrebbe una riforma del mercato del lavoro visto che in questo campo la Regione ha competenze primarie nel far sì che l’incrocio tra domanda e offerta avvenga in un luogo pubblico e non attraverso soggetti privati. Questo ovviamente richiede la necessità di potere disporre di politiche attive per il lavoro molto più efficienti ed efficaci di quelle sinora messe in atto.

Ci vuole un rafforzamento dei ruoli e delle funzioni dei centri per l’impiego attraverso la digitalizzazione, l’informatizzazione, attraverso una grande riforma della nostra formazione professionale, attualmente slegata a quelle che sono le nostre necessità. Non abbiamo una formazione professionale che riguardi l’utilizzo delle nuove tecnologie né per il personale idoneo al comparto ambientale e alle fonti rinnovabili.

Sono tutte professioni innovative, che possono essere molto più performanti ma noi non riusciamo più a ‘sfornarle’. Gol costituisce una grande opportunità, sia perché fornisce risorse utilizzabili sul terreno della formazione, sia perché può rafforzare il ruolo dei centri per l’impiego. Occorre inoltre, dal nostro punto di vista, aprire un tavolo di concertazione tra Regione, organizzazioni sindacali e datori di lavoro perché le aziende possano essere protagoniste in un processo di maggior professionalizzazione e formazione professionale rispetto ai ragazzi”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017