“Legalità di razza” arriva sui Nebrodi. Asini sì, ma contro la mafia dei pascoli - QdS

“Legalità di razza” arriva sui Nebrodi. Asini sì, ma contro la mafia dei pascoli

redazione

“Legalità di razza” arriva sui Nebrodi. Asini sì, ma contro la mafia dei pascoli

martedì 09 Luglio 2019

Una lotta alla criminalità che parte dal basso e punta a coinvolgere le nuove generazioni. Entra nel vivo il progetto lanciato dall’Azienda Speciale Silvo Pastorale del Comune di Troina

TROINA (EN) – Entra nel vivo proprio in questi giorni la campagna di crowdfunding “Legalità di razza”, progetto contro le “vacche grasse” della mafia che vedrà i giovani asinelli della legalità popolare i Nebrodi per riportare tra i boschi “quel fresco profumo di libertà”.

Un pensiero – trasformatosi poi in azione – più volte ribadito in questi mesi dal sindaco di Troina Sebastiano Fabio Venezia, promotore dell’iniziativa lanciata su www.laboriusa.it insieme all’Azienda Speciale Silvo Pastorale, istituita dal Comune nel 1963 per la valorizzazione di un patrimonio boschivo di oltre 4.200 ettari.

Da allora a oggi, anzi, dal 2013 ai giorni nostri, tanto, tutto è cambiato: tra le nuove pagine di questa storia, c’è la resistenza civile di una comunità che si è opposta alla dura legge della mafia e non (purtroppo) senza conseguenze. Ma adesso nei terreni contesi dai clan pascolano già cento asini ragusani acquistati grazie ai 20 mila euro raccolti “dal basso”, che insieme ai venti asini sanfratellani (donati dalla Regione Siciliana) saranno protagonisti di una nuova stagione, che vedrà rinascere quest’Isola abusata e spesso schiacciata tra malaffare e controllo del territorio.

“Abbiamo avviato – hanno spiegato Giovanni Ruberto e Angelo Impellizzeri, responsabili dell’Azienda Speciale Silvo-Pastoraleun lungo percorso che si snoda dal lago di Ancipa fino al Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina lì dove gli affari erano in mano alle stesse famiglie di sempre, che affittavano i terreni a 15 euro a ettaro e poi incassavano fino a 400 euro con i finanziamenti europei senza produrre nulla, nascerà un allevamento di razze autoctone in via di estinzione che a regime darà lavoro a sessanta giovani”.

“L’antimafia vera in Sicilia – hanno aggiunto – riparte da un bosco incontaminato. E soprattutto trascina nel vortice della legalità le nuove generazioni, pronte a scappare con la valigia di cartone verso altre destinazioni”.

Per i promotori del progetto il futuro è tutto qui: tra imprenditori agricoli con le mani sporche di terra ma con la fedina penale pulita; tra razze autoctone che rompono il silenzio dell’omertà; in un ecosistema che produrrà latte, trasformerà materiale legnoso ricavato dalla pulizia del bosco, organizzerà escursioni, pet therapy, laboratori didattici, e vedrà – con la ristrutturazione della caserma Sambuchello e grazie a un finanziamento regionale di 2,5 milioni di euro – la realizzazione di un Geo Resort per la fruizione turistica della più grande area protetta della Sicilia.

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