Legge su Ibla: mancano i rendiconti delle spese e la Regione non finanzia - QdS

Legge su Ibla: mancano i rendiconti delle spese e la Regione non finanzia

Stefania Zaccaria

Legge su Ibla: mancano i rendiconti delle spese e la Regione non finanzia

giovedì 12 Settembre 2019

A comunicare la notizia è il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, durante un Consiglio comunale. L’opposizione ha chiesto all’Amministrazione perchè ha scelto il “silenzio” in questa situazione

RAGUSA – La Regione ha revocato il finanziamento della legge su Ibla. L’annuncio arriva dal sindaco del capoluogo ibleo Peppe Cassì, durante una seduta del Consiglio comunale. Alla base della notizia ci sarebbero dei problemi nella mancata rendicontazione delle spese.

“Pare che la Regione in mancanza di precise rendicontazioni abbia revocato tutti i fondi residui – ha sottolineato il consigliere comunale di gruppo Insieme, Giorgio Mirabella -. Ci siamo accorti, nell’esercizio di controllo dell’attività amministrativa, che rispetto agli oltre 3.100.000 euro che il Consiglio comunale aveva, a seguito di una iniziativa consiliare del sottoscritto e del gruppo Insieme del tempo, stanziato per le incentivazioni delle attività economiche solamente 725.000 euro sono stati spesi. Mancano, solo per le incentivazioni, all’appello circa 2.300.000 euro. Le superiori somme potrebbero soddisfare le varie domande che giacciono nei cassetti del Comune oramai da diversi anni ed invece nulla. L’amministrazione Cassì sceglie la ‘discrezione’, il silenzio rispetto ad una delle questione più dibattute in città che fu anche oggetto di un’apposita commissione di indagine”.

L’opposizione si interroga sul perché l’Amministrazione non ha fatto niente per evitare lo stallo di questi fondi, sul mancato coinvolgimento della deputazione iblea e della Regione. Il sindaco Peppe Cassì, però, rispedisce le accuse al mittente, ribadendo con forza il buon operato della sua Giunta. “È vero – ha sottolineato il primo cittadino – non abbiamo promosso un’azione eclatante come ci accusa Insieme, ma restiamo convinti che un’Amministrazione non abbia il compito di sollevare polveroni, di puntare il dito contro chi c’era prima, bensì di offrire soluzioni. In questi mesi, con grande impegno, gli uffici hanno svolto un importante esercizio di ricerca per fornire alla Regione, con cui abbiamo mantenuto costanti contatti, le rendicontazioni degli anni precedenti per ottenere il riaccredito dei finanziamenti ritirati. Un lavoro gravoso, concluso recentemente e di cui attendiamo gli esiti, avvenuto mentre le opposizioni criticavano sulla stampa le nostre presunte lentezze sui centri storici, che proprio da quest’operazione di rendiconto potrebbero trovare ossigeno”.

“Rispediamo quindi al mittente – ha aggiunto Cassì – le accuse di Insieme di non aver fatto ‘niente di niente’ o di ‘perdere tempo’. Lavorare senza clamori e polemizzare con chi c’era prima per noi sono concetti antitetici: uno serve a individuare soluzioni, l’altro a procurare alibi. È la stessa modalità che abbiamo seguito per i recenti e gravosi rilievi della Corte dei Conti circa alcuni bilanci precedenti: inutile puntare il dito – ha concluso Cassì – il compito di chi oggi amministra è difendere l’Ente pubblico nelle sedi opportune e non a mezzo stampa, e trovare soluzioni”.

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