Ad aprire il dibattito Elena Ciravolo, Presidente Lions Club Catania Host, che, dopo aver dato il benvenuto agli esperti presenti, ha sottolineato l’importanza di tenere confronti di questa portata: “Questo è un argomento che ci coinvolge per gli stravolgimenti mondiali e gli equilibri politici che tirano dentro la teoria del caos”.
Tavola rotonda con esperti del settore per dialogare sull’attuale momento storico, politico ed economico. Il Lions Club Catania ha organizzato un dibattito dal titolo “I Dazi e il disordine mondiale”. Dai dazi doganali imposti da Trump e la politica economica dell’America, ai rapporti tra i paesi e il ruolo dell’Unione Europea. Un tema caldo e che ha un forte impatto, importante per comprendere a pieno l’attuale periodo storico.
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Ad aprire il dibattito Elena Ciravolo, Presidente Lions Club Catania Host, che, dopo aver dato il benvenuto agli esperti presenti, ha sottolineato l’importanza di tenere confronti di questa portata: “Questo è un argomento che ci coinvolge per gli stravolgimenti mondiali e gli equilibri politici che tirano dentro la teoria del caos”.
Lions Club Catania, il dibattito sui temi dell’attualità
Dopo i saluti iniziali, la parola al Presidente della zona 11 Lions Orazio Licciardello che ha recapitato il messaggio del Governatore del Distretto Lions108 Yb Sicilia Mario Palmisciano, assente per impegni lavorativi: “Il tema scelto – scrive Palmisciano – merita una lettura multilivello. I dazi sono tornati ad essere un’arma strategica. I Lions hanno scelto di servire con impegno concreto a favore della comunità con responsabilità e questo, dunque, rappresenta un momento di riflessione ma anche di spiegazione per tutti.”
Catania, l’intervento di Poglise
“Il Lions organizza questi eventi con la funzione di aiutare a comprendere certi fenomeni e per delineare non solo la debolezza dell’Europa ma anche la figura che esercitano attualmente Trump e l’America” – ha esordito Antonio Pogliese, Past Governatore del Distretto Lions Sicilia che ha poi dato la parola agli esperti presenti in sala che hanno aperto il dibattito.
L’intervento di Francesca Longo
Francesca Longo, prorettrice dell’Università di Catania nonché Docente di Scienza Politica e Sistema Politico dell’Unione Europea, ha esaminato il momento politico attuale attraverso un excursus storico sui rapporti tra stati partendo proprio dal disordine in cui si trova il mondo e di come l’America di Trump cerca di risolverlo attraverso la politica protezionistica: “Nella storia ci sono sempre stati cicli di ordine e disordine che hanno avuto come spartiacque le guerre, ultima tra tutte la Seconda guerra mondiale. Dopo ogni conflitto le grandi potenze egemoni hanno creato dei regimi internazionali attraverso un sistema condiviso di regole per evitare l’insorgenza di nuovi conflitti. Oggi Trump si è ritrovato un ordine contestato e in disordine e pensa di poter intervenire nel disordine mettendo ordine con i dazi: una sfida all’ordine esistente.”
Una politica neo-protezionista che però crea problemi alla stessa America e che fa apparire gli USA deboli: “I dazi creano problemi evidenti – continua la professoressa Longo -: si bloccano le catene di produzione e solo l’annuncio crea problemi all’America. Ogni Stato adesso contratta con gli USA per capire come comportarsi. Inoltre, stanno indebolendo la forza del dollaro come moneta di scambio. Questa politica neo-protezionista ha destrutturato le alleanze con le altre potenze, ad esempio con l’Europa.”
La soluzione al fenomeno attuale è la ricerca di un nuovo ordine dove la stessa Europa dovrà uscire più forte e compatta, ma soprattutto avere un ruolo da protagonista come ha spiegato in conclusione: “Nessun ordine finora nella storia si è stabilito senza una guerra mondiale. Stiamo sperando che il nuovo ordine possa uscire da questa guerra a pezzi. L’UE dovrà avere un nuovo ruolo e i 27 stati devono rendersi conto che, se ci si frantuma ancora su temi interni come la compattezza, si può sfociare in una guerra vera e propria.”
Trump e l’economia americana, l’intervento di Dario Pettinato
Dario Pettinato, Professore Associato di Diritto Internazionale e Comunitario, ha analizzato la politica economica americana voluta da Trump e la sua legittimità, ponendo delle domande sulle soluzioni applicabili dagli altri stati: “Dall’insediamento di Trump ad oggi c’è stato uno scempio sull’informazione in tema di commercio. Si possono adottare dazi doganali unilaterali come politica protezionista? Le regole non prevedono un divieto; i dazi, però, sono possibili in un quadro multilaterale concordato sulla base di un negoziato che viene sempre aggiornato. Chi vuole modificare i dazi vigenti deve chiedere di riaprire il negoziato multilaterale per trovare un nuovo accordo.”
Una disamina che, secondo il Professor Pettinato, è una chiara evidenza dell’illegittimità entro cui ha operato l’America: “Gli Stati Uniti non l’hanno fatto ma hanno deciso senza negoziato. Dunque il metodo di Trump è illegittimo.” Una decisione che avrebbe dovuto smuovere gli altri Stati a intervenire secondo le procedure stabilite dal WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio: “In questi casi – continua Pettinato – quando non si rispetta ciò, gli altri Stati possono avviare una consultazione. I colloqui di Ginevra sono il frutto della consultazione avviata dalla Cina e accettata dagli Usa. Ma ci sono state anche richieste di consultazione dal Canada. Tutti gli altri Stati hanno accettato questa logica antisistema quando invece dovrebbero chiedere il rispetto della legalità.”
Maurizio Caserta e la grande confusione nel mondo
“La confusione nel mondo è grande” ha esordito nel suo intervento Maurizio Caserta, Professore Ordinario di Economia Politica dell’Università di Catania. “Tutti gli economisti quando hanno ascoltato le posizioni di Trump hanno pensato fosse il disastro. Se chiudiamo i mercati si sa che si produce meno e peggio.” Un’analisi che ha evidenziato quanto, negli ultimi due secoli, sia profondamente cambiata la globalizzazione e, di conseguenza anche i rapporti tra i paesi: “In tema economico oggi c’è un processo di redistribuzione molto forte. La storia degli ultimi due secoli ha portato a movimenti internazionali della produzione e oggi le catene del valore si sono distribuite in maniera pervasiva. Credo che ci sia una saggezza antica: le cose vanno fatte con senso e moderazione. Bisogna governare questo processo di globalizzazione sapendo che non possiamo puntare sull’efficienza massima ma riconoscendo che alcuni stati corrono, altri meno.”
Le conclusioni affidate a Salvo Andò
In ultima analisi Salvo Andò, ex ministro della Difesa, ha posto l’attenzione proprio sul tema del disordine mondiale con un focus anche sul ruolo dell’Europa in questo nuovo scenario politico: “C’è da chiedersi se il disordine sia un fenomeno imprevedibile o se è solo una conseguenza di eventi macro-politici che hanno prodotto ciò che Putin definisce ‘una catastrofe geopolitica’. Se l’Europa è il bersaglio di tante tensioni credo che questa situazione vada affrontata con strumenti politici. È auspicabile trovare la quadra di un nuovo ordine perché la pace non si consegue solo con i dazi. L’Europa è seriamente minacciata. Lo Stato sociale è in sofferenza e mi auguro che l’UE abbia un sussulto.”