Mafia a Messina, sequestro a esponente del clan dei barcellonesi

Mafia a Messina, sequestro di beni per un milione a esponente del clan dei barcellonesi

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Mafia a Messina, sequestro di beni per un milione a esponente del clan dei barcellonesi

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martedì 12 Aprile 2022

Affidati a un amministratore giudiziario due compendi aziendali, tre immobili a Milazzo, 14 auto e quattro rapporti finanziari

I finanzieri del Comando Provinciale di Messina stanno eseguendo un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica peloritana, relativo al patrimonio societario, mobiliare ed immobiliare, per un valore stimato di oltre un milione di euro, riconducibile ad un noto esponente dell’associazione mafiosa denominata “clan dei barcellonesi”, diretta propaggine di cosanoostra siciliana. Sulla base delle risultanze investigative, l’uomo colpito dal provvedimento, ex appartenente alla polizia penitenziaria ed ex gestore di note discoteche situate nel territorio di Milazzo, “si è reso protagonista di numerosi precedenti giudiziari”: “da ultimo, nel luglio scorso, a seguito delle indagini di cui all’operazione cosiddetta “Dinastia”, è stato riconosciuto responsabile dei delitti di associazione a delinquere di stampo mafioso e di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, con una condanna, in abbreviato, che dovrà comunque trovare conferma nelle successive fasi giudiziarie, a ben 20 anni di carcere”, spiega la Gdf.

La droga nel mirino

L’operazione richiamata “rappresenta uno sviluppo della incessante manovra di contrasto coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina nei confronti della famiglia mafiosa barcellonese, la cui esistenza e operatività è stata negli anni accertata con varie sentenze all’esito di numerosi procedimenti penali (Mare Nostrum, Icaro, Eris, Vivaio, Pozzo, Gotha, ecc..) che l’hanno decimata con l’arresto e la condanna di capi storici e gregari; in particolare, le indagini hanno dimostrato che i più autorevoli rappresentanti della consorteria ancora in libertà decisero di mettere le mani sul controllo del traffico delle sostanze stupefacenti, allo scopo di integrare gli introiti dell’attività estorsiva, che in quel periodo si era rivelata particolarmente rischiosa e poco remunerativa”, dicono le fiamme gialle.

L’esame del provvedimento giudiziario, emesso al luglio del 2021, non ancora definitivo, “è comunque illuminante rispetto alla relativa caratura criminale, lì dove ne viene attestato, sin dagli anni ’90 e almeno fino al 2015, il ruolo di esponente del sodalizio mafioso denominato “clan dei barcellonesi”, attivo nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto e nei comuni limitrofi, diretta propaggine di Cosa Nostra siciliana, storicamente radicata su quei territori”.

I beni sequestrati

Nel corso dell’attività sono stati quindi cautelati ed affidati ad un amministratore giudiziario 2 compendi aziendali, comprensivi dei relativi beni patrimoniali, attivi nel settore del “noleggio autoveicoli ed attrezzature per lavori edili”, nonché 3 immobili, siti nel Comune di Milazzo, 14 autoveicoli e 4 rapporti finanziari, per un valore complessivo di stima pari a oltre un milione di euro. “L’operazione testimonia il costante impegno della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, della Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale, nonché della guardia di finanza di Messina, volto ad individuare le ricchezze illecitamente accumulate, per restituirle alla collettività, ricorrendo a tutti gli istituti giuridici di aggressione patrimoniale previsti dall’avanzata normativa antimafia nazionale”.

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