“Sono in continuo contatto anche con il dottore Iacolino, non saremo fermi naturalmente, non saremo inermi su questa vicenda che si aggiunge magari ad altre, però cercheremo di dare un’adeguata risposta non soltanto all’opinione pubblica ma anche alla qualità del nostro servizio”. Così, a margine in un incontro sulla sanità, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, risponde sui presunti casi di malasanità dell’ospedale Civico di Palermo di cui si sono occupati Le Iene su Italia 1 e Lo stato delle cose su Rai 3 dando voce alle denunce di un medico in servizio nello stesso ospedale.
Malasanità all’ospedale Civico, Schifani: “Andare fino in fondo”
“Occorre coniugare rigore, efficienza e volontà di andare a fondo sulle vicende – aggiunge il governatore – per non normalizzare semplicemente con banali interventi e nemmeno fare stragi, però cercheremo questa volta con l’assessore, in maniera forse anche un attimo diversa, di essere incisivi e verificare le anomalie che possono verificarsi. A volte è riconducibile ad atteggiamenti di singoli, non del sistema, quindi dovremmo distinguere anche la verità dei comportamenti, perché buttare il bambino con l’acqua sporca è un errore. Dobbiamo avere il coraggio, la forza e la volontà di andare a fondo, ma non buttare il bambino con l’acqua sporca, perché non ce lo possiamo consentire”.
Faraoni: “Abbiamo bisogno che i siciliani credano in noi”
Anche l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Daniela Faraoni, dopo l’inaugurazione della nuova area di terapia sub intensiva del pronto soccorso del Policlinico di Palermo, ha commentato i presunti casi di malasanità all’ospedale Civico denunciati di recente: “Fanno molto scalpore notizie nefaste come quelle apprese, in questi giorni, che ci addolorano. Questo perché, adesso, abbiamo un sistema che è stato messo sotto accusa di fronte a un ospedale, il Civico di Palermo, che invece, ha grandi capacità e potenzialità. Tutte caratteristiche riconosciute sia dalla Regione siciliana che da altre regioni, perché spesso questo ospedale ospita anche cittadini provenienti da altre parti d’Italia, proprio per le sue specificità. Il fenomeno che può essere accaduto in una circostanza, seppur gravissima, verrà accertato nel più breve tempo possibile e siamo già all’opera. Questo non deve scalfire comunque quella che è la valutazione di una struttura ospedaliera votata alle più alte complessità. Noi vogliamo che il nostro cittadino sia servito in Sicilia e abbiamo bisogno che i nostri cittadini credano in noi“.
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