Malta, pres. Vella: "Assicurare stabilità economica e finanziaria. E sulla Riforma Costituzionale..." - QdS

Malta, pres. Vella: “Assicurare stabilità economica e finanziaria. E sulla Riforma Costituzionale…”

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Malta, pres. Vella: “Assicurare stabilità economica e finanziaria. E sulla Riforma Costituzionale…”

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sabato 10 Settembre 2022

Il Presidente della Repubblica di Malta risponde al Qds. Riparte l’iter del processo di riforma della Costituzione.

Il Presidente della Repubblica di Malta, George William Vella, risponde alle domande del direttore del Qds, Carlo Alberto Tregua. Diversi i temi trattati, dal ruolo nell’UE ai rapporti nel Mediterraneo passando allo sviluppo economico e arrivando alla Riforma Costituzionale. Dopo lo stop per la pandemia, infatti, riparte l’iter del processo di Riforma della Costituzione.

Qual è la cosa più importante che vorrebbe si realizzasse a Malta nel corso della sua presidenza?

“Ho iniziato il mio mandato con molti desideri, ma poi bisogna affrontare la realtà e una delle più grandi realtà è stato il periodo di due anni di Covid, che ha ostacolato tutto. E non siamo ancora del tutto tornati alla normalità. Una delle cose che avrei voluto realizzare è una maggiore unificazione tra i maltesi stessi. Ci sono molte questioni che non ci fanno raggiungere l’unità nazionale totale come Paese. Potremmo avere molto più successo e molta più forza, perché abbiamo le risorse umane, l’iniziativa, siamo versatili e flessibili ed è per questo motivo che in questi anni siamo ‘sopravvissuti’ in un Paese così piccolo, con solo un mezzo milione di abitanti e senza risorse naturali. D’altro canto, ho anche intrapreso una riforma della Costituzione che è stata rinviata anch’essa a causa del Covid, ma se tutto procederà come previsto, in questi giorni la riprenderò con le persone interessate e cercherò di avviarla. A tal fine abbiamo anche aperto un sito in cui i cittadini possono suggerire le riforme che vorrebbero si realizzassero: ci sono giunti più di un migliaio di suggerimenti e ora occorre organizzare una conferenza per discutere di questi temi e formare proposte che il Parlamento potrà poi prendere in considerazione. Quando abbiamo iniziato questo processo, la Commissione di Venezia, un organo consultivo del Consiglio d’Europa composto da esperti in diritto costituzionale, ci ha consigliato di considerare il potere del presidente rispetto alla magistratura, ai tribunali ed altre questioni giuridiche. Mi piacerebbe lasciare il mio incarico vedendo il Paese in condizioni stabili, in pace, ma non dipende soltanto da noi perché il Mediterraneo è da sempre una zona instabile, precaria, aperta ed esposta a circostanze diverse, a possibili traffici di terrorismo, di migrazione, collegati a possibili altre complicazioni dovute al cambiamento climatico, per esempio, o a ostilità che emergono dai conflitti nei Paesi africani. Questo ci rimanda anche alla grande questione della fornitura di armamenti ai Paesi poveri e alla spesa per gli armamenti più che per il cibo o lo sviluppo. Spero che Malta rimanga stabile finanziariamente ed economicamente, ma ripeto, tutto dipende da come le situazioni evolveranno nel Mediterraneo. Dobbiamo essere costantemente vigili ed attenti nell’affrontare sfide generate da varie circostanze”.

A proposito di instabilità, le invasioni a Malta sono state tante nella storia. Ma queste radici diverse hanno influenzato positivamente lo sviluppo dell’isola?

“Il carattere dei maltesi è stato forgiato, poiché sono stati esposti a diverse dominazioni e a varie influenze culturali e sociali. Tornando indietro ai cartaginesi, ai romani, ai normanni, la storia è simile a quella siciliana. L’ultima nostra dominazione è stata sotto gli inglesi, ma dal 1964 in poi ci siamo ‘imbarcati’ per fare di questo Paese una Repubblica e ottenere la piena sovranità, il cui apogeo è stato raggiunto col nostro ingresso nell’Unione europea”.

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