All'inizio della sua attività come Prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta parla delle emergenze del capoluogo regionale in un'intervista per QdS.
Maria Teresa Cucinotta è il nuovo Prefetto della Provincia di Palermo, dopo essere stata in servizio nella medesima prefettura con altro incarico già dal 1988 al 2007 come viceprefetto, succedendo al predecessore Giuseppe Forlani.
La nomina è stata decisa in Consiglio dei Ministri dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Chi è il nuovo Prefetto di Palermo
Originaria di Palermo, Maria Teresa Cucinotta ha coperto diversi incarichi tra Siracusa, Lecce e Catanzaro. Tra i problemi elencati dal neo Prefetto durante la cerimonia di insediamento spiccano quello della diffusione della droga tra i giovani e i giovanissimi, quello della mancanza di sepoltura delle salme nei cimiteri cittadini, quello della mancanza di case e dell’abusivismo, nonché quello del mancato utilizzo dei beni confiscati.
Le emergenze da affrontare a Palermo
Il nuovo Prefetto di Palermo, in un’intervista concessa a QdS, parla delle principali emergenze di Palermo, dalla droga all’emergenza casa.
“I principali problemi sono quello della droga che riguarda alcuni quartieri della città, quello dell’emergenza casa, quello del cimitero dei Rotoli e quello dell’utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Queste sono alcune delle tematiche che abbiamo cominciato a trattare ma che saranno approfondite in riunioni apposite. Sicuramente, faremo un focus sui beni confiscati anche con il direttore dell’Agenzia nazionale con il quale mi sono sentita e che verrà nei prossimi mesi. Con quest’ultimo, faremo il punto della situazione nei prossimi mesi”.
Il punto su droga e mafia
Sul tema dei beni confiscati, il sindaco Lagalla in un recente forum avrebbe puntualizzato l’esistenza delle differenze tra i beni attribuiti alla città e quelli in mano all’Agenzia nazionale dei beni confiscati. Degli altri problemi, uno dei principali è quello della diffusione delle droghe anche pesanti tra i giovani delle città i cui luoghi di spaccio si localizzano nei quartieri popolari.
In questo caso, i minorenni aiutano la mafia a diffondere droghe come il crack, la cui produzione sta avvenendo anche nelle case private dei complici delle organizzazioni criminali. Altri problemi riguardano il Pnrr e il contrasto alla mafia. Sul primo, il prefetto ha dichiarato: “L’attenzione è massima per quanto riguarda l’occupazione affinché non vi siano le mani della mafia a prendere questi fondi che tanto sono importanti per noi e per il Sud. Attenzioni particolari alla certificazione antimafia, ma anche supporto burocratico-amministrativo ai comuni per sviluppare le pratiche e per seguire l’andamento dei lavori e il rispetto dei tempi che sono indicati”.
Sul secondo, il nuovo Prefetto di Palermo ha aggiunto: “La mafia si pone come ente che supplice con i propri mezzi economici a quelle che possono essere le difficoltà che possono riscontrare i cittadini e gli esercizi commerciali. Quindi, è chiaro che dobbiamo stare attenti che questa non sia un’occasione alla mafia ancora per rafforzarsi sul territorio, facendo del disagio sociale un modo per potersi rinforzare e per inserirsi ancor di più nel tessuto sociale”. T
enuto conto della crisi socio-economica vissuta dalla città, l’appello del Prefetto è quanto mai opportuno, poiché la criminalità organizzata di stampo mafioso utilizza questi momenti per tornare a espandersi sul territorio e lo sta facendo, ritornando ai mezzi più tradizionali di arricchimento come quello della droga.
Francesco Sanfilippo