La delicata situazione internazionale al centro della lectio magistralis per presentare il nuovo master dell'Università di Palermo.
Quello in corso sullo scacchiere geopolitico internazionale è un cambio di paradigma che l’Italia deve affrontare come Paese e come stato membro dell’Unione europea. Questo è uno dei punti su cui il presidente del Copasir Lorenzo Guerini ha posto l’accento condividendo l’opinione espressa dal professor Costantino Visconti dell’Università di Palermo. L’Ateneo, con impeccabile tempismo o fortuita coincidenza, ha inaugurato il master di primo livello per analista delle politiche internazionali di difesa e sicurezza. A battezzare il nuovo percorso formativo il presidente del Copasir con la lectio magistralis “Per una strategia di sicurezza nazionale e le sfide del futuro”.
Difesa e sicurezza, il dibattito e il nuovo master a Palermo
Sicurezza nazionale che in Italia non ha un piano strategico. “Non che abbiamo problemi di sicurezza”, precisa l’ex ministro della Difesa Guerini. Ma di fatto, allo stato attuale l’Italia non ha un piano di sicurezza nazionale, proposto con un disegno di legge proprio dallo stesso presidente del Copasir, e forse neanche le idee chiare sul dove stare e come. L’alleato di sempre, gli Stati Uniti, sta conducendo una politica estera poco favorevole – per usare un eufemismo – all’Unione europea e i rapporti con “l’amante” Russia sono gravemente incrinati; nel frattempo, l’Unione Europea lavora a un nuovo scenario di sicurezza europea con una corsa agli armamenti che vorrebbe partire prima di una unione de facto dell’Ue, quindi della sicurezza dei 27 quali unica entità.
Attenzione al mondo digitale e ai rischi
Questo è il quadro in cui i singoli Stati, quindi anche l’Italia, devono decidere come agire per garantire la sicurezza nazionale e soprattutto affidandosi a quali partner fornitori. Tiene infatti banco, con forte attrito sul piano politico nazionale, la questione dei servizi di sicurezza informatica satellitare. Il caso è quello di Starlink, di Elon Musk, e della francese Eutelsat. Stati Uniti o Europa.
“Quello della sicurezza cibernetica è un tema fondamentale, perché attraverso la dimensione digitale si tratta parte della vita sociale di ogni paese, dall’economia alle infrastrutture ai trasporti e delle pubbliche amministrazioni e delle aziende – dice il presidente del Copasir – e quindi bisogna essere molto proattivi nell’alzare la capacità di difesa”.
Sul caso Starlink, con le clausole di fornitura del servizio che hanno allarmato i vertici della Repubblica politica e militare, Lorenzo Guerini risponde al Quotidiano di Sicilia: “Credo che da questo punto di vista dobbiamo essere molto lucidi nell’analisi della situazione e nelle scelte che siamo chiamati a fare, non penso che servano degli approcci preconcetti o ideologici rispetto a questa realtà. C’è una dimensione che deve crescere, che è la dimensione europea nel campo dei satelliti, su cui si sta lavorando con ‘Iris 2’ come orizzonte di riferimento, e c’è un gap filler che va colmato. Bisogna scegliere, come Paese e probabilmente anche di concerto con altri paesi europei, quello che è lo strumento migliore per colmare questo gap filler”.
Secondo il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, “l’importante è che vi sia chiarezza dal punto di vista della sovranità tecnologica, dal punto di vista della sicurezza delle comunicazioni”.
Il focus sulla Sicilia
Sovranità tecnologica, cybersicurezza, analisi geopolitica. Temi e scenari che vedono la Sicilia al centro del teatro mediterraneo, strategico da sempre ma ancora di più con il cambio di paradigma in corso, e l’Ateneo di Palermo, con le sedi territoriali di Trapani e Agrigento, ancora più centrale in questa ottica di nuovi corsi e nuovi programmi di ricerca sull’analisi difesa e sicurezza e sulla cyber sicurezza. Ma l’Ateneo, come tutte le Università italiane, paga il prezzo dei continui e progressivi tagli al fondo di finanziamento, costringendoli ad aprire le proprie porte al privato per il sostegno finanziario.
Secondo Lorenzo Guerini, per una sovranità della sicurezza, la ricerca universitaria è fondamentale ed è “molto importante accompagnare questo con due strumenti: pensare a strumenti finanziari che consentano alle Università di svolgere al meglio questo lavoro e dall’altro lato capire che l’attività di ricerca che si fa nelle Università deve essere tutelata perché è un pezzo della sicurezza del nostro Paese e della sua sovranità tecnologica”.
Guerini si è detto consapevole della delicatezza del sistema di partnership tra Università e investitori privati determinate dai tagli ai finanziamenti: “Certamente noi dobbiamo sostenere, attraverso le risorse pubbliche, la ricerca nel Paese perché è fondamentale. Un Paese che non fa ricerca, anche attraverso il supporto pubblico, è un Paese che rischia di impoverire il proprio futuro; tra l’altro siamo in una dimensione geopolitica, se guardiamo anche tanti altri Paesi, in cui le risorse pubbliche sono messe in campo per far crescere le capacità nei settori che si ritengono decisivi per il futuro. Quindi c’è bisogno di risorse pubbliche. La relazione con i privati è sempre importante, quindi va costruita attraverso tutti gli strumenti di garanzia che non inficino l’autonomia della ricerca, però una virtuosa relazione con i privati credo sia importante”.
“Avere rapporti con i Servizi sulla sicurezza delle trasmissioni delle informazioni diventa anche per noi una garanzia”, dice il rettore dell’Unipa Massimo Midiri. L’internazionalizzazione dell’Ateneo, nel caso specifico ma valido per ogni Università, rende questa esigenza ancora più cruciale. In merito al master inaugurato con la lectio magistralis del presidente del Copasir nell’aula magna del rettorato a Palazzo Steri, il rettore Midiri sottolinea le importanti aspettative: “La grande partecipazione dimostra la grande attenzione che c’è in questo momento sui temi della cybersecurity, e posso anche anticipare che l’interesse dell’Ateneo è talmente alto che intendiamo sviluppare – speriamo il prossimo anno – un corso di laurea che sia completamente dedicato, anche con l’aiuto del Ministero della Difesa e dei Servizi”.
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