CATANIA – “Siamo vicinissimi ai due medici aggrediti al Garibaldi-Nesima, a cui ovviamente va anche la solidarietà e il sostegno della direzione strategica. Ne conosciamo bene le doti umane, oltre che le indiscutibili qualità professionali, e saremo accanto a loro anche in eventuali azioni legali che vorranno intraprendere contro l’aggressore”: così Fabrizio De Nicola, direttore generale del Garibaldi (leggi il Forum), ha commentato l’ennesima aggressione ai danni di due medici a Catania. “Azioni ignobili – ha continuato De Nicola – che finiscono sempre per provocare un’interruzione di pubblico servizio e un disagio evidente per quei cittadini, per fortuna la maggioranza, che rispettano le regole”.
Sull’episodio sono intervenuti con una nota anche la Ugl con Raffaele Lanteri ed Aurelio Guglielmino, rispettivamente segretari regionale e provinciale della federazione medici, e Carmelo Urzì segretario regionale e provinciale della federazione Ugl sanità: “Il tempo è scaduto! – si legge nella nota – Non possiamo aspettare di piangere, prima o poi, il morto per avere in favore del personale sanitario e socio – sanitario vittima di violenza, l’ormai indispensabile e non più procrastinabile livello elevato di prevenzione, tutela e giustizia. Non pochi giorni fa, lo scorso 26 settembre, avevamo festeggiato l’approvazione del passaggio al Senato della proposta di legge per l’inasprimento delle pene nei confronti di chi aggredisce medici e sanitari, ma oggi siamo indignati perchè il successivo passaggio alla Camera dei deputati non è stato ancora previsto e, a quanto pare, neanche è contemplato nella programmazione ottobre – dicembre dei lavori d’aula”.
“Quanti colleghi devono subire ancora – si legge ancora nel documento a firma dei sindacati – affinchè l’intera categoria possa avere il minimo di tutela che invoca? Chiediamo quindi al presidente della Camera Roberto Fico una corsia preferenziale per il Ddl di iniziativa ministeriale, votato favorevolmente dai senatori, perchè possa diventare in tempi rapidi legge, contribuendo a far sentire meno soli gli operatori della sanità pubblica e privata, che oggi continuano a recarsi a lavoro impauriti. Auspichiamo, ancora una volta, che oltre all’iniziativa legislativa vengano posti urgenti rimedi come il potenziamento dei posti di polizia e il supporto militare con l’operazione ‘Ospedali sicuri’. Ai nostri colleghi del Garibaldi, intanto, in un breve colloquio abbiamo voluto esprimere la vicinanza delle categorie per ciò che è accaduto, assicurando il massimo impegno per la difesa dei diritti dei lavoratori del comparto medico e sanitario”.
Solidarietà ai due medici è stata espressa anche dal segretario generale territoriale della Ugl etnea Giovanni Musumeci, che ribadisce l’urgenza di provvedimenti perchè medici e sanitari, essendo pubblici ufficiali, possano avere la giusta protezione fisica e giudiziaria.