I medici vanno via dal 118, è abbandono di massa - QdS

I medici vanno via dal 118, è abbandono di massa

Antonino Lo Re

I medici vanno via dal 118, è abbandono di massa

martedì 21 Settembre 2021

A dirlo è Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistema 118 (Sis118). ". A Napoli, ad esempio, da marzo a oggi sono andati via 27 medici su 85"

“I medici stanno andando via dal Sistema 118. A Napoli, ad esempio, da marzo a oggi sono andati via 27 medici su 85, ma la situazione non è diversa nelle altre regioni del Paese”. A dirlo è Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistema 118 (Sis118).

“Si tratta di un vero e proprio precipitoso abbandono di massa dal servizio – prosegue Balzanelli – Alla base della decisione di lasciare vi è il comune denominatore di condizioni insostenibili, progressivamente peggiorative, di precarietà complessiva legata al ruolo. Vi è la netta, marcata sproporzione tra la rilevantissima importanza del ruolo istituzionale e la sua considerazione ad oggi purtroppo assolutamente marginale, se non totalmente priva di interesse, da parte delle istituzioni competenti”.

Il presidente di Sis118 parla di un “preoccupante ‘burnout’ anche collegato alle difficilissime condizioni operative ‘subite’ durante la pandemia, con il risultato finale di una qualità di vita personale pressoché annientata da turni a dir poco massacranti, laddove lavorare in qualunque altro posto rischia di diventare ogni giorno di più opzione da preferirsi”.

Per Balzanelli è “indifferibile, urgentissimo il varo di una riforma legislativa nazionale del Sistema di emergenza territoriale 118 che valorizzi e potenzi, a misura delle crescenti necessità, in modo significativo, il Sistema 118 e tutti i suoi operatori, che tuteli il medico dell’emergenza”.

“Guardiamo con fiducia alla azione del Ministro della Salute, Roberto Speranza, del Governo, del Parlamento, perché si eviti lo scempio della progressiva demedicalizzazione del 118 e perché il nuovo Sistema 118 che verrà non rinnovi i reiterati catastrofici errori di visione politica, dall’evidenza così pervasiva e destruente, commessi nell’ultimo decennio”, conclude.

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