Dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza sono emerse responsabilità esclusivamente in capo all’aggressore
Emerge un nome per la brutale aggressione subita da un anziano a Messina sulla Panoramica dello Stretto il 7 aprile scorso. Si tratta di un minorenne gravemente indiziato per il pestaggio dell’84enne Franco Longo davanti al nipotino di 7 anni rimasto terrorizzato.
Messina, il diverbio scaturito da una lite in strada
Nell’ambito di indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Messina, personale della dipendente Sezione Specializzata di Polizia Giudiziaria – Aliquota Carabinieri, ha denunciato il minore indicato dalla persona offesa sin da subito quale autore del gesto compiuto al culmine di un diverbio scaturito in seguito ad alcune manovre pericolose che due scooter avrebbero posto in essere nel tentativo di sorpassare la vettura condotta dall’anziano.
Messina, acquisite le immagini di videosorveglianza
“L’attività d’indagine – si legge nel comunicato stampa della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Messina – ha consentito di ricostruire le fasi d’interesse attraverso l’acquisizione e l’analisi di alcuni sistemi di videosorveglianza, nonché le testimonianze di soggetti presenti ai fatti. Da tale attività è emerso che l’aggressione all’anziano è stata preceduta da una manovra che lo stesso ha effettuato alla guida della propria autovettura, mettendo di fatto a repentaglio l’incolumità degli occupanti di uno dei ciclomotori”.
Messina, anziano colpito più volte in viso
“Dopo diverse centinaia di metri – continua la nota – i due mezzi hanno quindi arrestato la loro corsa accostandosi al margine della carreggiata, dove è scaturita una discussione animata tra l’automobilista e gli occupanti del ciclomotore. Il confronto è sfociato nell’aggressione documentata dalle immagini acquisite dagli inquirenti, che ritraggono il passeggero del ciclomotore colpire più volte al viso l’anziano facendolo cadere in terra, per poi darsi alla fuga. Dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza, così come dalle testimonianze raccolte, sono emerse responsabilità esclusivamente in capo all’aggressore, mentre gli altri minori coinvolti, tutti compiutamente identificati, non hanno avuto alcun ruolo nell’aggressione in danno della persona offesa”.
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