Messina, De Luca riassesta gli equilibri in Giunta - QdS

Messina, De Luca riassesta gli equilibri in Giunta

Lina Bruno

Messina, De Luca riassesta gli equilibri in Giunta

giovedì 06 Agosto 2020

Dal recente rimpasto una prova di forza e un messaggio, nemmeno tanto velato, ai collaboratori. Nessuna consultazione o apertura ai partiti, soltanto decisioni prese in prima persona

MESSINA – Con il rimpasto in Giunta si avvia una nuova fase amministrativa, forse più del famoso “Cambio di passo. Sono coinvolti anche i rapporti tra Cateno De Luca e i suoi assessori, che adesso sanno più chiaramente quale limite non possono superare se vogliono tenere la poltrona.

Le dimissioni “assistite”, i nuovi inserimenti, la rimodulazione delle deleghe, persino un cambio per il ruolo di vice sindaco dopo le tensioni tra colleghi, sono stati il chiaro segnale che, all’interno dell’Esecutivo, era venuta meno l’iniziale fiducia tra allenatore-sindaco e squadra di governo. De Luca è corso ai ripari con una prova di forza: chi comanda, chi decide, chi nomina gli assessori e chi ha il potere di sostituirli è solo lui.

Sui social aveva fatto intendere di “consultazioni”, di apertura a partiti e gruppi consiliari nella scelta dei nuovi assessori ma è stata solo strategia, ha detto, un uso mirato, come sa fare, della comunicazione. “Sono state – ha raccontato – 48 ore di estenuanti trattative con me stesso. Nessuna discussione con partiti politici o consiglieri comunali, erano fake news che mi sono divertito a creare. Ho discusso solo con Cateno De Luca”.

Le nomine di Laura Tringali e Francesco Gallo sono quindi sono persone su cui ripone massima fiducia. Tringali che prende il posto di Enzo Trimarchi che comunque rimane come esperto, è la dirigente scolastica dell’Istituto Antonello e si occuperà di Pubblica istruzione, Formazione, Baratto amministrativo, Lavoro e Pari Opportunità. Gallo sostituisce Pippo Scattareggia e avrà le Politiche sportive, Spettacoli e grandi eventi, Rapporti con gli Enti teatrali e musicali e Ufficio di Gabinetto.

“Chiedo di andare oltre – ha detto De Luca – il semplice ruolo che assegno. C’è chi lo fa perché crede nella possibilità di incidere sul destino della comunità, ma c’è chi va oltre per eccessiva mania di protagonismo. E lì si infrangono con la megalomania del sindaco”.

Quando il sindaco parla di una squadra come un blocco che deve camminare senza protagonismi si rivolge probabilmente a Salvatore Mondello e Dafne Musolino, che nel rimpasto hanno perso i ruoli che li hanno visti protagonisti. Musolino non ha più la delega della Polizia municipale, assunta dallo stesso De Luca e Mondello non è più vice sindaco, posizione che gli ha dato rilievo specie nel periodo da maggio a luglio, in cui il sindaco è stato assente per motivi personali. Adesso, il ruolo di vice è stato preso da Carlotta Previti.

Decisioni che sono state a stento digerite dai due assessori, tanto che si è vociferato di un abbandono di Mondello della Giunta, voci smentite dal protagonista. “Ho svolto il ruolo di vice sindaco – ha detto – con competenza, serietà, passione. Continuerò a lavorare per la città per assolvere alla mia funzione e trovare soluzioni ai numerosi problemi, legati alle importanti e fondamentali deleghe che il sindaco ha voluto riconfermare”.

Per De Luca “l’assessore è uomo di fiducia del sindaco, nel momento in cui non c’è più fiducia va a casa. È ovvio che tutto questo, non dia spazio a persone che puntano a distinguersi rispetto agli altri. Non esiste che un collega non difenda l’atto di un altro collega. La Giunta governa e si manifesta in modo monolitico, se qualcuno vuole contestare un atto della giunta prima rassegna le dimissioni e poi lo fa”. Una posizione che suona ancora come un’accusa nei confronti di Mondello e Musolino, che nei giorni scorsi sono entrati in contrasto sulla delibera dell’isola pedonale estiva a Torre Faro.

De Luca quindi riposiziona i rapporti di forza interni, con Carlotta Previti, recentemente nominata esperta alla Città Metropolitana, che guadagna posizioni diventando la persona su cui il primo cittadino ripone maggiore fiducia. De Luca aumenta anche le sue già importanti deleghe, aggiungendo la Polizia municipale e i rapporti con il Consiglio a cui non risparmia ancora un attacco: “Ognuno deve fare il proprio dovere, e di certo quello del Consiglio comunale non è rallentare gli atti, pensando di colpire il sindaco De Luca”.

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