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VIDEO | Messina, dalla Regione 7 milioni per completare il ciclo rifiuti in house

Hermes Carbone
Hermes Carbone

“I fondi per Messina ci sono già, la scommessa è quella di poterli spendere e di canalizzare la spesa sui progetti”: parola del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, in visita in città per fare il punto della situazione sul tema del trattamento dei rifiuti e sulla gestione virtuosa del comparto in riva allo Stretto.

Dichiarazioni rilasciate alla stampa durante il secondo passaggio programmato per la giornata dopo l’incontro a palazzo Zanca con Cateno De Luca, un tempo acerrimo nemico e oggi divenuto interlocutore. A beneficiarne la giunta Basile, che a Messina sarà chiamata a gestire ulteriori cantieri oltre a quelli già programmati tra restyling generale e tema viabilità. Sempre in attesa del ponte.

I fondi per Messina, 7 milioni per la gestione dei rifiuti

Poi il passaggio in Prefettura, dove Schifani ha incontrato anche i sindaci dei Comuni aggregati nell’Area urbana funzionale (Fua) di Messina per fare il punto sugli interventi da attuare con le risorse del Pr Fesr 2021-2027. “Abbiamo dato disponibilità ai sindaci di un’interlocuzione preventiva con la nostra amministrazione per condividere e discutere della fattibilità dei progetti che intendono realizzare”.
E un’ulteriore rassicurazione sul tema risorse umane necessarie, per le quali in manovra “abbiamo stanziato 300mila euro per potenziare gli organici del territorio”. Ad accompagnarlo nella sua visita in riva allo Stretto, anche i dirigenti generali dei dipartimenti regionali della Programmazione, Vincenzo Falgares, e delle Autonomie locali, Salvo Taormina.

La notizia è che Messina è stata accontentata. Saranno 7 i milioni di euro destinati al completamento del ciclo rifiuti sul territorio. Una somma necessaria che mancava per ultimare i fondi già stanziati per i lavori nell’impianto di Mili (5 milioni di euro) per il trattamento dell’umido e per il sistema di trattamento di rifiuti Pap (Prodotti assorbenti per la persona) nell’impianto di Pace (2 milioni di euro).

I progetti e l’importanza del PNRR

I progetti sono in larga parte già stati finanziati attraverso il PNRR – quindi da completare entro il prossimo anno e mezzo -. Adesso si attende la pubblicazione delle gare d’appalto da parte di Invitalia. Per l’impianto di Mili servivano in totale 27 milioni di euro; per quello di Pace 10 milioni. La Regione si è formalmente impegnata a reperire i 7 milioni mancanti per via degli aggiornamenti di progetti orma risalenti a tre anni fa.

Somme che serviranno alla Srr, la Società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti in provincia di Messina e di cui è a capo Danilo Lo Giudice: “L’obiettivo è completare il ciclo dei rifiuti all’interno del nostro ambito”, aveva spiegato ieri pomeriggio il presidente – figlio politico di Cateno De Luca – nella prima giornata di incontri a palazzo Zanca per illustrare i risultati raggiunti da Messina con la raccolta differenziata.

Il nodo dei termovalorizzatori

Il capoluogo peloritano ha fin qui sofferto un gap in termini di impiantistica, gap che Palermo e Catania potranno superare attraverso i termovalorizzatori che “si faranno, si tratta del punto numero uno della mia azione di governo. Un impegno che sto portando avanti con determinazione, abbiamo dotato la Sicilia di un piano di rifiuti che prima non c’era e che ho adottato come commissario. Una volta cominciati i lavori, come per il ponte, sarà difficile fermarli”.

Termovalorizzatori che sarà possibile realizzare con fondi pubblici grazie alla stipula dell’accordo con Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa sottoscritto lo scorso gennaio. Proprio l’Agenzia si occuperà della stesura dei bandi e dell’affidamento delle gare d’appalto per i termovalorizzatori.

“Lo scandalo dei rifiuti costa ai siciliani fino a 300 euro a tonnellata, specie quando dobbiamo esportarli – aggiunge Schifani – ma con i termovalorizzatori questi episodi non si ripeteranno più e avremo un abbattimento del costo di più della metà. Si pagheranno solo le spese di gestione. Palermo deve migliorare, perché l’operazione termovalorizzatori fallirebbe” nel caso in cui non si raggiungesse “una media regionale del 65%”.

Oltre i fondi per Messina, i dati sui rifiuti in Sicilia

E la Sicilia è ancora molto indietro sui numeri. Sono 108 i Comuni siciliani che hanno raggiunto percentuali di livello europeo nella raccolta differenziata (75%). Per questo motivo, lo scorso ottobre, la Regione ha previsto l’erogazione di un bonus complessivo da due milioni di euro. A individuare i comuni destinatari il decreto firmato dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino e dall’assessore agli Enti Locali Andrea Messina.

Nell’incontro in Prefettura, “non si è parlato di singoli progetti. Ho ascoltato tutti i sindaci e siamo pronti a incontrarli quando verranno a Palermo. L’incontro si è focalizzato non sui progetti ma sulla metodologia”, ha aggiunto ancora Schifani.

La sua presenza in città un’occasione per parlare anche del caso di Marcello Scurria, il Sub commissario regionale al Risanamento fatto fuori dallo stesso Schifani su richiesta neppure troppo celata di Cateno De Luca. “Con Scurria è venuto meno il rapporto di fiducia”, ha tagliato corto il governatore prima di salutare frettolosamente i giornalisti per rientrare a Palermo.

Ma la querelle non termina qui, con l’ex Sub commissario che tanto bene aveva fatto nel corso della sua gestione e che adesso preannuncia battaglia. A rischio i rapporti di equilibrio interni a Forza Italia, con la forzista messinese Matilde Siracusano che non avrebbe affatto digerito la direttiva imposta dal presidente della Regione.

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