Messina, le proposte per agevolare la Fase 2 - QdS

Messina, le proposte per agevolare la Fase 2

Lina Bruno

Messina, le proposte per agevolare la Fase 2

martedì 21 Aprile 2020

Ieri una videoconferenza convocata dalla Prefettura con il Comitato per l’ordine e la sicurezza. Indispensabile supportare le imprese dei settori maggiormente colpiti dalla crisi economica

MESSINA – La situazione economico-sociale in tutta la provincia è stata al centro di una riunione straordinaria del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata dal prefetto Maria Carmela Librizzi.

Al tavolo virtuale (visto che i componenti si sono riuniti in videoconferenza) hanno preso parte i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, dell’Amministrazione comunale del capoluogo, imprenditori e sindacati. Quello che in queste settimane si è temuto maggiormente è che il disagio economico di molte famiglie, che non hanno più un reddito, anche quello minimo messo insieme da lavori saltuari e irregolari, potesse generare tensioni sociali fuori controllo. Per contenere questo rischio c’è stato il presidio costante delle Forze dell’ordine insieme ai provvedimenti del Governo nazionale e regionale e che i Comuni hanno messo in atto integrando con i fondi locali.

Il sindaco Cateno De Luca ha predisposto e pianificato una serie di iniziative per affrontare l’emergenza economica. Ci sono circa 39 milioni di euro stanziati e il sistema della Messina Family Card avviato, di cui già beneficiano circa 5.800 famiglie e una platea di oltre 25 mila cittadini che si ipotizza potrebbero essere raggiunti nelle prossime settimane da questo aiuto alimentare. Dovrebbe partire a breve, poi, il progetto “Mi fido di te” per sostenere anche quel tessuto economico composto da chi lavora con le partite Iva, da piccole aziende e da professionisti che hanno perso il lavoro o hanno dovuto chiudere i propri studi.

Superata questa fase di emergenza, sociale oltre che sanitaria, bisognerà pensare a rimettere in moto l’economia. Il quadro che è stato delineato da sindacati e imprenditori e su cui bisogna ricostruire è preoccupante: ci sono circa duemila imprese che hanno chiesto accesso alla Cassa integrazione ordinaria e oltre ventimila lavoratori che sono in lista per accedere agli ammortizzatori sociali. Molte decine di migliaia, inoltre, i professionisti che hanno chiesto di accedere al bonus di 600 euro e sono centinaia le imprese che avranno difficoltà a riaprire una volta che sarà deciso come gestire la Fase due.

Tutti chiedono liquidità e soprattutto chiarezza sulle modalità di gestione del riavvio graduale delle attività. Occorre evitare che la confusione e le difficoltà creino terreno fertile per le infiltrazioni mafiose. È stata ribadita, quindi, la necessità di porre in atto la massima vigilanza nella gestione di risorse a appalti. Saranno istituiti tavoli tematici per studiare i dettagli della ripartenza che si prevede inizi dopo il 3 maggio.

De Luca ha chiesto decisioni immediate e chiare sulla fase due, soprattutto per quelle che devono essere le precondizioni per metterla in atto: è essenziale capire quali linee bisognerà seguire per evitare che si possa riacutizzare il contagio. “Occorre fare in fretta – ha detto il sindaco – per evitare che questa insicurezza generi tensione sociale. Regole certe e chiare anche sulla mobilità verso la Sicilia”.

Il presidente della Camera di Commercio Ivo Blandina ha chiesto l’istituzione di un tavolo provinciale per la crisi e contributi a fondo perduto per le imprese di quei settori che sono stati più penalizzati da questa emergenza: nel turismo c’è un crollo del 50% e sono a rischio oltre 25 mila posti di lavoro tra gli stagionali. Blandina ha poi evidenziato una nuova crisi, che si aggiunge a quella innescata dal Coronavirus, che si prospetta nella zona tirrenica dopo le nuove norme regionali sulla qualità dell’aria che rischiano di bloccare gli investimenti programmati nella Valle del Mela e Milazzo.

I segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Giovanni Mastroeni, Antonio Alibrandi e Ivan Tripodi, hanno chiesto la proroga della Cassa integrazione per altre nove settimane e per gli stagionali del turismo 600 euro anche per aprile e maggio. Tutti concordano sulla necessità di una riapertura delle attività, ma con tutta una serie di controlli che garantiscano la sicurezza. I sindacati in particolare hanno sollecitato l’istituzione di una cabina di regia per accertare l’aggiornamento dei documenti obbligatori previsti dalla normativa per la valutazione rischi.

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