Messina, per la differenziata partenza a singhiozzo e scontro sulle nuove assunzioni in arrivo - QdS

Messina, per la differenziata partenza a singhiozzo e scontro sulle nuove assunzioni in arrivo

Messina, per la differenziata partenza a singhiozzo e scontro sulle nuove assunzioni in arrivo

martedì 24 Settembre 2019

Nei prossimi giorni il servizio si amplierà alle restanti undici zone in cui è stata divisa la città. Delle prima 20 mila persone coinvolte, soltanto il 50% avrebbe iniziato a separare i rifiuti

MESSINA – Dopo l’avvio del porta a porta nella zona Sud, MessinaServizi programma la differenziata, a partire dal prossimo lunedì, anche nella periferia Nord.

Nella prima delle dodici zone in cui è stata divisa la città, il servizio ha preso il via una settimana fa, ma i cassonetti dell’indifferenziata sono rimasti fino a ieri per strada e non sono pochi, per diversi motivi, a manifestare difficoltà ad adeguarsi al nuovo sistema di raccolta. Secondo le prime stime, c’è ancora un 50% delle circa 20 mila persone coinvolte in questa prima fase, che non espone i rifiuti davanti casa ma conferisce ancora nei cassonetti.

Ma come fare convertire tutti, anche i più restii, alla differenziata in tempi brevi ed evitare quindi che tra un paio di giorni, quando non ci saranno più le postazioni, al loro posto si formino delle mini discariche? In questa fase di transizione, in tutta la città continuano gli abbandoni incontrollati di rifiuti e ingombranti. Bisognerebbe potenziare i controlli, ma i famosi 300 ispettori ambientali sono ancora soltanto un’idea, visto che dopo mesi di discussioni, il regolamento che ne prevede l’attivazione non può approdare in Consiglio perché mancante di alcuni pareri. Non si può neppure pensare di utilizzare i vigili urbani, insufficienti ad affrontare anche i servizi ordinari.

La MessinaServizi, intanto, conta molto sull’incremento di cento unità dei suoi dipendenti. Al bando della società hanno risposto 2.050 disoccupati tra i 18 e i 40 anni che si sono ritrovati la scorsa settimana davanti agli uffici del Centro per l’impiego.

Sembra passato un tempo interminabile, invece era solo un anno fa, quando il sindaco Cateno De Luca aveva affermato che le partecipate erano il bancomat della politica e nella MesinaServizi vi era circa un 30% di dipendenti in esubero. Un paradosso evidenziato in questi giorni in un post sui social networl anche dall’ex assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua. “Siamo passati dalle accuse alla precedente Amministrazione di avere creato nel settore rifiuti un criminale sistema di scatole cinesi, mantenendo in servizio addirittura 150 lavoratori in più, alla creazione dell’attuale sistema che crea false aspettative occupazionali ampliando il precariato di oltre cinquecento unità lavorative”.

Ialacqua ha parlato, oltre che dei cento posti a tempo determinato messi a bando, anche delle ore esorbitanti di straordinario utilizzati, dell’esternalizzazione dell’officina e dei servizi di scerbatura, ingombranti, pulizia spiagge con il ricorso anche ai cantieri servizio, partiti in questi giorni.

Pippo Lombardo, presidente della MessinaServizi, ha poi fatto la sua analisi per spiegare il ricorso a nuovo personale. “Appena ci siamo insediati – ha detto – si registrava un sottodimensionamento rispetto al Contratto di servizio della forza lavoro di 147 unità. Di questi, 77 addetti allo spazzamento manuale e meccanizzato e 36 alla raccolta. Era necessario quindi l’assunzione di questi cento operatori e questa volta avverranno in modo trasparente e tramite l’Ufficio del lavoro, e non tramite appartenenze politiche come in passato”.

“Se si osservano le zone di spazzamento in cui è divisa la città attualmente – ha aggiunto – ci si rende subito conto che spesso un singolo operatore dovrebbe coprire aree di diversi chilometri. Negli ultimi mesi, inoltre, abbiamo dovuto moltiplicare l’impegno occupandoci di servizi ordinari, di quelli straordinari, dovendo fare fronte anche a un aumento esponenziale della raccolta degli ingombranti, oltre il 50 % in più rispetto al 2017”.

“C’è stata – ha concluso Lombardo – una riorganizzazione e un nuovo Piano industriale con la realizzazione della Pianta organica. Grazie all’organizzazione del servizio per zone sta iniziando il porta a porta. La mancanza di questi operatori che stiamo assumendo non ci ha permesso di lavorare al meglio, ma con l’aiuto di queste unità, l’arrivo di 120 nuovi mezzi e la collaborazione dei cittadini potremmo garantire un servizio efficiente”.

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