Messina, Piano demanio marittimo, la palla in mano al Consiglio - QdS

Messina, Piano demanio marittimo, la palla in mano al Consiglio

Lina Bruno

Messina, Piano demanio marittimo, la palla in mano al Consiglio

venerdì 16 Luglio 2021

Dopo un lungo iter di approvazione il documento è stato trasmesso all’Aula per arrivare finalmente alla sua approvazione. Numerose le proposte per la valorizzazione della zona costiera

MESSINA – Uno strumento di pianificazione del territorio quasi al traguardo. Il Pudm (Piano di utilizzo del demanio marittimo) è stato trasmetto il 28 giugno in Consiglio comunale.

“Ha avuto l’approvazione preventiva da parte dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente – dice Salvatore Mondello, assessore comunale ai Lavori pubblici, Mobilità urbana e Pianificazione – ora aspettiamo l’approvazione del Consiglio per poi mandarlo definitivamente a Palermo. In una riunione collegiale di tutti i Comuni della fascia ionica e tirrenica si è constatato che soltanto noi e forse qualche altro, abbiamo completato l’iter preliminare, tanto che la Struttura territoriale ambiente di Messina aveva dato parere favorevole”.

Il Piano spiagge, come ha ricordato più volte Francesco Triolo, presidente dell’Ordine degli ingegneri è “figlio” di tante Amministrazioni passate e arriva alla fase finale di stesura dopo circa nove anni, a causa dei tanti aggiornamenti e integrazioni derivanti da successive direttive e da nuove norme che nel tempo hanno modificato la progettualità. L’iter parte dall’approvazione in Giunta, poi il Piano viene trasmesso per la verifica di congruità alla Sta e, dopo il parere espresso dalla Struttura, viene pubblicato per la formulazione di eventuali osservazioni di rito da parte dei cittadini. Viene quindi sottoposto all’esame e approvazione del Civico consesso. Successivamente il Piano viene trasmesso alla Regione che, a sua volta, deve chiedere il parere (autonomo e vincolante) alla Soprintendenza e al Demanio Marittimo.

Anche l’attuate Esecutivo di Palazzo Zanca ha avuto qualche rallentamento nella fase di prevalutazione, dopo il completamento della stesura. Trasmesso alla Struttura territoriale ambientale di Messina a novembre 2019, infatti, il Pudm è stato rinviato con la richiesta di integrarlo in alcune parti. Le integrazioni riguardavano le aree di demanio adibite a cantieristica navale, per le quali le stesse linee guida della Regione, è stato evidenziato, non avevano previsto, nell’elencazione delle destinazioni, un simile vincolo.

A gennaio del 2020 la Commissione urbanistica comunale aveva riscontrato delle criticità e aveva dato delle indicazioni sui correttivi: “Venga definita – si legge nella relazione – una più chiara soluzione di accessibilità nel tratto riguardante la progettata strada Mortelle-Tono, la cui non esecuzione potrebbe precludere la fruibilità delle aree demaniali da parte dei cittadini; vengano realizzati maggiori spazi barca per pesca e diporto in quanto quelli previsti risultano non rispondenti alle esigenze del territorio; vengano individuate ed evidenziate le zone ad alto rischio idrogeologico precludendo a priori l’utilizzo delle stesse. In relazione alle zone ad alta concentrazione balneare venga realizzata una pianificazione della viabilità al fine di non prevedere zone a parcheggio in luoghi ove l’accesso carrabile risulta precluso”.

Il Piano spiagge approda adesso in Consiglio puntando su quattro zone bandiera blu: Capo Peloro, Sant’Agata, Santa Margherita e Maregrosso, la demolizione delle strutture abusive sul mare, la riqualificazione di tutte le aree demaniali. Sui 56 chilometri di costa cittadina, “abbiamo programmato lo sviluppo di Messina – ha detto l’assessore Dafne Musolino dopo l’approvazione in Giunta – individuando le aree sulle quali vogliamo che si possa investire per il rilancio della città”.

Poi ci sono le aree destinate al ricovero natanti per consentire di fare convivere la pesca con la libera fruizione della spiaggia. Problema primario è quello di creare spazi e luoghi per i proprietari di barche che di fatto hanno occupato in modo indiscriminato le spiagge, togliendo parte della fascia costiera ai tanti bagnanti. Attenzione anche alle zone destinate ad attività balneari e complementari con la possibilità di portare al mare anche gli amici a quattro zampe. E poi parcheggi, strade, il rilancio del Pilone in chiave turistica e l’eliminazione del Seaflight, ecomostro di ferro e cemento da demolire per restituire la zona ai messinesi.

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