Porto di Tremestieri, serve una svolta burocratica - QdS

Porto di Tremestieri, serve una svolta burocratica

Porto di Tremestieri, serve una svolta burocratica

venerdì 20 Giugno 2025

Il commissario straordinario dell’Adsp Rizzo ha inviato all’assessorato al Territorio della Regione un’istanza per la convocazione di un Tavolo tecnico al fine di superare le criticità che ne bloccano gli interventi di dragaggio

MESSINA – Non è più il tempo per tollerare inutili lentezze burocratiche. Si potrebbe applicare a tantissimi interventi che continuano ad essere condizionati da iter contorti spesso ripetitivi che allungano progettazioni e lavori. Stavolta i rappresentanti della Uil, il segretario generale Ivan Tripodi e il responsabile UilTrasporti Antonio Di Mento si riferiscono alle operazioni di dragaggio nel porto di Tremestieri. Il riferimento è ovviamente agli approdi attualmente presenti in attesa che la nuova infrastruttura portuale sia completata e il Commissario Francesco Di Sarcina, nominato per sovrintendere alla sua realizzazione, dia tempi e modalità con cui si vuole procedere.

Un’opera fondamenta per la città di Messina

Un’opera fondamentale, di svolta per la città, come ha ribadito recentemente al QdS il Commissario dell’Adsp dello Stretto Francesco Rizzo, darebbe impulso all’area sud nella logistica se vedesse la luce la Piastra connessa, e svilupperebbe le attività da diporto nella Rada San Francesco, oltre a decongestionare tutto il traffico di tir che oggi invade il centro della città. Gli approdi, quando sono operativi, riescono ad assorbire il traffico pesante solo che i continui insabbiamenti fanno diminuire drasticamente il numero delle corse e i tir devono ricorrere al traghettamento sul viale ella Libertà. Per il momento ci troviamo in questa criticità, con uno scivolo fuori uso da oltre tre mesi, tanto che i sindacati continuano a sollecitare interventi immediati.

L’approdo di Tremestieri è un’infrastruttura strategica

“Martedì, a seguito delle reiterate denunce pubbliche nonché della formale richiesta avanzata da Uil e Uiltrasporti Messina – affermano Tripodi e Di Mento – il Commissario straordinario dell’Adsp dello Stretto avvocato Francesco Rizzo ha ufficialmente inviato all’assessorato al territorio e ambiente della Regione siciliana un’istanza per la convocazione di un Tavolo tecnico inter istituzionale con l’obiettivo di superare le assurde criticità burocratiche che ostacolano gli interventi di dragaggio del porto di Tremestieri. L’approdo di Tremestieri è un’infrastruttura strategica per la mobilità dei mezzi pesanti da e per la Sicilia ed è, da sempre, oggetto di ciclici gravi fenomeni di insabbiamento che ne compromettono l’operatività. L’ultimo insabbiamento si è verificato da molto e, nonostante la gravità della situazione che ormai da lungo tempo sta compromettendo la piena operatività del porto, dobbiamo registrare l’assoluta mancanza di interventi autorizzativi da parte della Regione al fine di riportare alla piena operatività il porto di Tremestieri.

Mancata o ritardata esecuzione degli interventi di dragaggio

“Infatti – continuano – la mancata o ritardata esecuzione degli interventi di dragaggio – attualmente vincolati a complesse e ripetitive procedure autorizzative ai sensi dell’art. 109 del decreto legislativo 152/2006 – ha già prodotto gravi conseguenze per la città di Messina: il reindirizzo del traffico pesante verso il centro urbano con i gravi rischi per la sicurezza stradale e l’incolumità dei cittadini, i pesantissimi impatti sull’occupazione a seguito del ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori marittimi causati dalla riduzione delle corse. Assistiamo ad una situazione insostenibile e vergognosa che rischia di minare la continuità occupazionale dei lavoratori portuali”.

Tripodi e Di Mento poi entrando nel merito della vicenda, ricordano con soddisfazione che, alla luce della costante media annuale dei fenomeni di insabbiamento, che comporta circa 20 mila metri cubi di sedimenti, la linea seguita dal Commissario Rizzo va nella stessa direzione dell’idea di Uil e Uiltrasporti che consiste nel prevedere, come già avvenuto in passato, un provvedimento autorizzativo triennale che riconosca un volume massimo di 60 mila metri cubi da gestire secondo le reali necessità operative e nell’ovvio rispetto delle tutele ambientali previste.

Si attende un riscontro da parte della Regione siciliana

“Il piano, del resto, includerebbe un dettagliato monitoraggio ambientale – precisano – con il coinvolgimento dell’Arpa Sicilia. A questo punto, non ci sono più alibi e l’Assessorato regionale al territorio e ambiente non può far finta di nulla e tergiversare ulteriormente. Auspichiamo, pertanto, un riscontro immediato e risolutivo da parte della Regione attraverso l’urgente convocazione del Tavolo tecnico inter istituzionale finalizzato a rilanciare la piena operatività del porto garantendo il lavoro e la sicurezza. Non c’è più tempo per tollerare le inutili lentezze della burocrazia”.

Sulla questione è intervenuto anche il deputato regionale di Forza Italia Alessandro De Leo con una interrogazione al presidente Schifani e all’assessora Savarino, per chiedere chiarimenti sullo stato della pratica di autorizzazione dei lavori. “Conscio dell’attenzione che il presidente Schifani ha posto proprio al tema dell’accelerazione delle autorizzazioni – afferma De Leo – sono certo che anche in questo caso il Collegio consultivo tecnico riconoscerà l’urgenza di sbloccare questi lavori. Sarebbe anche opportuna una riflessione più complessiva sulla procedura da adottare quando si tratta, come in questo caso, di una tipologia di intervento che comunque va ripetuto nel tempo per garantire la fruibilità dell’area portuale”.

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