Messina, ecco il piano per ottenere l’acqua 24 ore al giorno - QdS

Messina, ecco il piano per ottenere l’acqua 24 ore al giorno

Lina Bruno

Messina, ecco il piano per ottenere l’acqua 24 ore al giorno

giovedì 25 Febbraio 2021

Amministrazione comunale, Città Metropolitana e Amam al lavoro per trovare fonti alternative all’acquedotto Fiumefreddo, evitando così i disagi del 2015, quando le famiglie restarono a secco

MESSINA – Fonti alternative a Fiumefreddo e acqua nelle case dei messinesi h24. È il traguardo in fondo alla strada che stanno percorrendo Amministrazione comunale e Amam, una svolta che si attende dal 2015, anno dell’emergenza idrica causata da un tubo rotto, a chilometri di distanza.

Superato il momento critico è partita una serie di controlli e monitoraggi sull’acquedotto di Fiumefreddo, da cui Messina dipende, ma anche sulla rete di distribuzione, in molti punti obsoleta. Tante le criticità riscontrate e numerosi gli interventi tampone che l’Amam ha dovuto fare in questi anni in attesa di risorse che potessero finanziare interventi strutturali risolutivi.

L’occasione è arrivata con il Masterplan e con le sue tante rimodulazioni che hanno consentito di avere a disposizione 4 milioni e mezzo di euro non solo per la messa in sicurezza dell’impianto di Fiumefreddo ma anche per costruire un sistema di approvvigionamento che potesse rendere la città indipendente dalla sua principale fonte idrica.

Con la rimodulazione del 2019 in realtà, la Città Metropolitana ha finanziato ad Amam 14 milioni e mezzo di euro di opere destinate ad adeguare anche i depuratori e le condotte fognarie, oltre la messa in sicurezza dell’acquedotto e la realizzazione dei siti di stoccaggio di risorse idriche, nuovi pozzi e il potenziamento delle sorgenti esistenti. Dopo i lavori a Forza d’Agrò, è stato avviato quindi un altro step con un progetto che prevede una serie di “azioni per la mitigazione delle vulnerabilità dell’infrastruttura prendendo le mosse dal riesame delle caratteristiche del sistema Fiumefreddo e considerando i segmenti che lo compongono, cioè approvvigionamento, opere di presa e sollevamento iniziale, adduzione, condotta e manufatti di linea, gallerie di valico, protezione catodica, controllo, sistema di telemisura esistente, sostituzione giunti”.

Durante un sopralluogo insieme alla ditta Cospin Srl, il sindaco Cateno De Luca ha rilevato l’importanza di questi lavori che potranno iniziare però dopo l’armonizzazione del progetto, come ha sottolineato il presidente ad interim di Amam Loredana Bonasera, che ha preso il posto del dimissionario Salvo Puccio, adesso dirigente dell’area tecnica della Città Metropolitana. Dell’articolato progetto che dovrebbe alzare la qualità dell’erogazione idrica a Messina, magari raggiungendo il traguardo “acqua h24”, e di tutti i servizi collegati, fanno parte quegli interventi aggiudicati all’impresa Igc Srl che prevedono il potenziamento di risorse idriche alternative al Fiumefreddo (Santissima, San Rizzo e un campo pozzi a Briga); la realizzazione di nuove condotte idriche a Mili San Pietro e Mili San Marco; la manutenzione di alcuni serbatoi comunali; la sostituzione di un tratto di condotta fra San Saba e Ortoliuzzo per ridurre le perdite idriche. Sarà inoltre completato e messo in servizio il Serbatoio di Santa Lucia Sopra Contesse con la realizzazione della Condotta di adduzione.

Un’opera, quella appena citata, che si può annoverare tra le incompiute messinesi. Realizzata nel 2003 e collaudata nel 2006 con l’utilizzo dei fondi di urbanizzazione, non è mai entrata completamente in funzione per un errore progettuale che dovrà essere adesso sanato. Nel progetto infatti è previsto un ampliamento della camera di manovra del serbatoio in modo da mettere in esercizio l’impianto con il controllo a distanza. “Si stava perdendo la possibilità – ha detto il sindaco De Luca – di stoccare 1.100 metri cubi di acqua che si possono invece utilizzare quale riserva nell’ambito della gestione complessiva delle risorse idriche del Comune”.

Tutti gli interventi previsti, è stato sottolineato, sono improntati all’ottimizzazione della risorsa idrica e alla riqualificazione ambientale, in uno spirito di risparmio di risorse naturali, utilizzo di tecnologie innovative e conservazione delle infrastrutture storiche di approvvigionamento, quali le sorgive della Santissima e di San Rizzo, risalenti ai primi del Novecento. Entro 60 giorni dovrebbero essere avviati i cantieri e la durata prevista degli interventi è di circa un anno.

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