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In giro per le strade dello Zen con pistole giocattolo: ragazzini fermati

In giro per le strade dello Zen con pistole giocattolo: ragazzini fermati
Carabinieri, immagine di repertorio

Un episodio che fa riflettere proprio nel momento in cui la città di Palermo piange la scomparsa di Paolo Taormina, il 21enne ucciso lo scorso sabato nel centro storico.

Giravano con una bici elettrica e due pistole giocattolo per le strade del quartiere Zen di Palermo, non lontani dalla casa del 28enne Gaetano Maranzano (il giovane accusato dell’omicidio di Paolo Taormina, avvenuto lo scorso weekend): per questo i carabinieri hanno individuato e fermato due minorenni, di 15 e 16 anni.

L’episodio è avvenuto intorno alle 22.30 di ieri sera.

Due minorenni con pistole giocattolo fermati allo Zen di Palermo

I carabinieri hanno individuato e fermato i due minori in via Costante Girardengo. Avevano in mano due armi finte con un tappo rosso, due riproduzioni di pistole semiautomatiche, successivamente poste sotto sequestro per ulteriori accertamenti. I ragazzi sono stati riconsegnati ai genitori.

L’allarme violenza

L’episodio dei minorenni sorpresi con pistole giocattolo tra le vie dello Zen suscita particolare preoccupazione, considerando il dibattito sulla sicurezza – che dopo l’omicidio di Paolo Taormina è arrivato perfino a Roma, con un vertice Piantedosi-Schifani-Lagalla che ha portato all’istituzione di tre zone rosse a Palermo – e la deriva violenta osservata soprattutto tra le giovani generazioni. Nella zona dello Zen – “osservata speciale” in questo particolare momento – i controlli sono stati rafforzati. Non sono mancate risposte violente, come l’aggressione ai carabinieri durante un blitz che ha portato a 5 arresti per spaccio di droga e detenzione illegale di arma da fuoco.

Che la cultura della violenza sia ormai radicata a Palermo e in tutta la Sicilia (e non solo, considerati gli episodi di cronaca che si osservano ogni giorno) è un dato di fatto. Ed è una profonda preoccupazione per la comunità – che all’omicidio dello scorso sabato ha risposto con fiaccolate e marce silenziose contro la violenza – e per le istituzioni. Fanno riflettere anche le parole cariche di dolore dell’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice, che ai funerali di Paolo Taormina dichiara: “La violenza, lo diciamo con tristezza, sembra inestirpabile. Nessuna motivazione rende legittima l’uccisione di un uomo. E piangendo per Paolo, piangiamo per tutti i morti uccisi dalle guerre, dalla mafia, dalla violenza, dal narcisismo delirante, dal culto della forza virile”.

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