Mobilità annuale incostituzionale - QdS

Mobilità annuale incostituzionale

Lucia Russo

Mobilità annuale incostituzionale

mercoledì 23 Giugno 2021

Primo piccolo segnale di cambiamento nella gestione del sistema scolastico da parte del governo Draghi

Primo piccolo segnale di cambiamento nella gestione del sistema scolastico da parte del governo Draghi: all’inizio della scorsa settimana è stata emanata la Nota ministeriale a firma del direttore generale dell’Ufficio del Personale scolastico, Filippo Serra, che ha disciplinato le operazioni di mobilità annuale con l’anticipo di un mese rispetto agli anni precedenti. Questo consentirà di concludere le relative operazioni in un tempo più congruo – entro il 9 agosto è scritto nella Nota – e non il 31 agosto di sera tardi come avvenuto l’anno scorso, quando chi di ruolo fuori dalla Sicilia si era già spostato in altra regione, in aereo o in macchina, per essere in servizio il primo settembre nella scuola di titolarità.

Ci sarebbe ancora tanta strada da fare per rendere la mobilità annuale – disciplinata da specifico CCNI concordato tra Governo e Sindacati – rispettosa delle norme della Costituzione. Il CCNI, infatti, pare non te-nere conto dell’art. 3 della Costituzione, insieme all’art. 97, rispetto sia ai principi del buon andamento dell’amministrazione pubblica, che ai principi di pari opportunità e di non discriminazione, che sono sottesi al principio di uguaglianza. Per non dire dell’art. 31, comma 1, nella parte in cui dispone “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi (…)”. E ancora dell’articolo 51, comma 1, nella parte in cui di-spone che “tutti i cittadini… possono concorrere agli uffici pubblici… in condizioni di eguaglianza”.

Per fare capire perché la mobilità annuale vìola le norme della Costituzione sopra citate basti dire che, di tutti i posti disponibili, prima si effettuano le assegnazioni a livello provinciale – per esempio per chi all’interno della provincia di Catania vuole spostarsi da Giarre ad Acireale – e solo dopo i posti residui vengono destinati agli spostamenti interprovinciali cioè ad esempio da Torino a Catania.
Che il governo Draghi ponga fine a queste violazioni della Costituzione!

Twitter: @LRussoQdS

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