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Moda, Alviero Martini, intervista esclusiva allo stilista

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Moda, Alviero Martini, intervista esclusiva allo stilista

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domenica 19 Dicembre 2021

Un'intervista, un racconto a 360 gradi per Alviero Martini. Aneddoti, curiosità e progetti futuri dello stilista più social della moda in Italia

In esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, lo stilista Alviero Martini, uno delle eccellenze del nostro paese, che ha saputo esportare il Made In Italy all’estero si è raccontato tra aneddoti, curiosità e progetti futuri.

Quando e come nasce in Alviero la passione per la moda?

“Ricordo che all’età di otto anni, una mia lontana parente mi chiese cosa avrei voluto fare da grande ed io le risposi di voler fare qualcosa di unico che non aveva mai fatto nessuno. Da ragazzino, avevo mille passioni che ho tutt’ora e che erano tutte contrarie a quelle che erano le volontà di mio padre, che era contadino e voleva che io lavorassi nei campi. A me, invece, piaceva tutto quello che riguardava l’arte. Quindi la moda, la musica, il ballo, la pittura ecc. Ogni volta mi prendevo una sberla perché era come un affronto che io facevo a mio padre. Lui era un grande boicottatore dei miei progetti ma poi ha avuto modo di ricredersi. A quattordici anni, avendo l’esigenza di pagarmi gli studi per il Liceo Artistico serale, di giorno lavoravo in un negozio di abbigliamento e mi mandavano spesso dai sarti per fare le riparazioni agli abiti. Uno di questi sarti, insieme alla moglie, mi avevano preso in simpatia e mi chiedevano di restare insieme a loro per imparare a tagliare e cucire. Iniziai quindi il mio percorso da stilista con loro, dapprima con gli orli, i colletti e le accorciature fino a quando un giorno mi misero un tessuto davanti e realizzai una gonna a portafoglio per mia madre. Da lì iniziò la mia passione per la moda , cominciando a disegnare una linea di camiceria per un’azienda di Torino e successivamente sono andato a vivere a Roma dove facevo l’attore, senza mai perdere la mia mano per il disegno, ideando i foulard per i grandi marchi.

In quel periodo, avevo un’amica che era agente di tessuti e andava in giro per il mondo a venderli. Io preparavo un centinaio di disegni tutti a rapporto e lei tornava vendendone già alcuni.  A trent’otto anni, ovvero a distanza di trent’anni da quella risposta data alla mia parente in tenera età e dopo tanto lavoro e sacrificio ho avuto l’idea delle carte geografiche che  mi hanno reso noto in tutto il mondo. Tutto questo è scritto nella mia autobiografia, giunta già alla quarta edizione, che sto continuando a promuovere in giro per l’Italia.”

Venendo invece ai giorni nostri, sei stato da poco premiato al Premio S.T. Oscar della Moda, del quale sei anche presidente onorario. Che emozione è stata?

“Questo premio è qualcosa di unico nel nostro paese. Il premio di Steven, infatti, è l’unico che premia che il mondo della moda del made in Italy, dalla sartoria al trucco e parrucco. Con Steven c’è un rapporto di profonda stima e rispetto. Ci siamo conosciuti nel 2019 e nel corso del tempo ho avuto modo di apprezzare la sua onestà e la sua semplicità. La scorsa estate siamo stati per quaranta giorni in Sicilia, realizzando venti serate tra sfilate e presentazione di libri, riscuotendo un grande successo. Riguardo al premio, quest’anno Steven è riuscito ad organizzarlo in una location straordinaria, quella del Palazzo Zeffirelli di Firenze, con un parterre di ospiti importanti del mondo della moda e dello spettacolo. Io, ho ricevuto la statuetta per lo stilista più social del mondo della moda. Effettivamente sono l’unico stilista che conversa un po’ con la gente. Con Steven proprio durante il lockdown abbiamo realizzato circa 250 dirette instagram, due per ogni sera, con tutti i personaggi della televisione italiana, dai ministri ai virologi passando per i cantanti e gli attori. Io vengo dall’esperienza di New York, dove si realizzavano le Personal Appaires, ovvero le apparizioni nei negozi più importanti. Quest’esperienza mi ha insegnato che la gente è curiosa di sapere chi c’è dietro al nome ed al prodotto ed ho portato ,quindi , questa moda in Italia. Negli anni scorsi ho aperto diversi negozi, facendo questo tipo di lavoro in Italia con Steven.”

Qualche tempo fa, hai fondato un nuovo brand, ovvero ALV (Andare, Lontano, Viaggiando). Com’è nata l’idea?

“L’idea nasce dalla smania di cambiare perché bisogna sempre rinnovare. Nel 2007 ho messo sulla porta del mio ufficio queste tre lettere e dopo una settimana ho capito che potevano avere un doppio significato, ovvero Andare Lontano Viaggiando ed Amare La Vita. Successivamente avevo bisogno di un disegno che li rappresentasse ed un giorno aprendo un cassetto ho visto tutti i miei passaporti dei 96 paesi che ho visitato nel mondo, raccogliendo tutti i timbri e lanciando una linea che si chiama appunto Passport, realizzando dapprima la pelletteria e successivamente le linee scarpe, profumi, bambino, intimo e tessile casa.

Stiamo andando bene, compatibilmente con quella che è la situazione generale attuale. Qualche azienda all’inizio del Covid ha chiuso spaventata dall’idea che era una cosa che esso potesse durare in eterno, con altri, invece, addirittura abbiamo aperto delle opportunità di lavoro, negoziando il contratto tramite Skype. Questo a dimostrazione che non bisogna fermarsi davanti  a nulla perché chi ha coraggio viene premiato.”

Nella tua vita hai fatto tantissime cose, dall’attore teatrale allo scrittore ed ovviamente lo stilista. C’è qualcosa che non hai ancora fatto e che ti piacerebbe poter fare in futuro?

“Sicuramente gli esami non finiscono mai e la voglia di imparare c’è sempre. Durante il lockdown ho preso il brevetto da pilota ed ho realizzato attraverso la pittura ed il disegno, novanta volti di condottieri e filosofi dell’Antica Grecia rappresentati tutti con la mascherina a seconda dei decreti che il premier Conte emanava, realizzando anche un libro. Inoltre, mi sono cimentato anche nella cucina e nelle varie arti culinarie. L’unica cosa che avrei voluto fare ma  purtroppo non ne possiedo le doti, è l’arte del canto. Io ho un’ammirazione incredibile per tutti gli artisti che con un pianoforte che davanti a migliaia di persone con la voce ed uno strumento riescono ad incantare il pubblico. Un’altra passione che ,invece, ho avuto modo di poter vivere attraverso la mia presenza in una decina di film, è quella cinema. Mi piacerebbe molto partecipare nuovamente in qualcosa di cinematografico, raccontando delle storie vere o ben romanzate.

Infine, qual è il consiglio che ti senti di poter dare ai giovani che vogliono intraprendere questo mestiere?

“Il consiglio che dico sempre con fermezza e con un po’ di durezza è quello di studiare. Se non studi e se non hai voglia di conoscere il passato è inutile che ti proietti nel futuro pensando che il tuo sguardo sia avanguardia. L’avanguardia c’è sempre stata ma parte sempre da un passato. Se non sai chi è Chanel non puoi fare la moda. I ragazzi di oggi, purtroppo, sono stati male influenzati da internet che non ti da lo studio o l’informazione corretta. Per ottenere veramente risultati, devi concentrarti sul tuo progetto e non smettere mai di sognare, lanciando all’universo il tuo desiderio senza fermarti ad aspettare ma lavorando e studiando facendo molta gavetta. Una vola raggiunto il successo bisogna restare umili e modesti, parlando e confrontandosi con la gente.”

Antonio Licitra

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