L'attore dopo l'esclusione dal programma Ballando con le stelle si difende. "Non sono fascista, ho dato mandato al mio legale di tutelare al meglio la mia identità"
La bufera non si placa. Dopo la squalifica da Ballando con le Stelle da parte della Rai Enrico Montesano si è rivolto al suo avvocato per tutelare la propria immagine. Al centro del caso la maglietta indossata dall’attore con il simbolo della Decima Mas. Su Facebook ha chiesto scusa per quanto successo, precisando però di essere un collezionista di t-shirt. “Sono un collezionista di maglie ho quella di Mao, dell’Urss, ma non per questo ne condivido il pensiero”, ha scritto.
In un altro post ha raccontato la sua verità. “Dichiaro la mia assoluta buona fede e ricordo di essere stato un parlamentare di sinistra, in linea con la mia fede politica che non può essere certo accostata a quella fascista”. E ancora: “Ricordo che la maglietta contiene una frase di Gabriele D’Annunzio che è liberamente riprodotta anche nei libri di studio di letteratura italiana adottati nelle scuole. Altresì aggiungo che la maglietta da me indossata è stata vista dai rappresentati della Rai sia durante le mie prove della prestazione artistica sia durante la registrazione della stessa, senza alcuna obiezione. Aggiungo che il materiale montato e messo poi in onda è stato ulteriormente esaminato dai rappresentati della Rai che non hanno minimamente dubitato della regolarità e della liceità delle immagini”.
Montesano ha aggiunto di aver dato mandato all’avvocato Giorgio Assumma insieme al suo agente Settimio Colangelo “di esaminare la situazione per tutelare al meglio la mia identità personale e la mia onorabilità”.
La posizione della Rai
E’ “inammissibile”, è la posizione dell’azienda, “che un concorrente di un programma televisivo del servizio pubblico indossi una maglietta con un motto e un simbolo che rievocano una delle pagine più buie della nostra storia. Chiediamo scusa a tutti i telespettatori e, in particolare, a coloro che hanno pagato e sofferto in prima persona a causa del nazifascismo a cui proprio quella simbologia fa riferimento”.