Il celebre attore Paolo Bonacelli, noto per la partecipazione a numerose commedie e sceneggiati dei più grandi registi italiani e internazionali, è morto all’età di 88 anni nella serata di mercoledì 8 ottobre. Era ricoverato all’ospedale San Filippo Neri di Roma.
Morto l’attore Paolo Bonacelli
A dare la notizia del decesso è la moglie Cecilia Zingaro. L’attore si trovava ricoverato all’ospedale San Filippo Neri di Roma, non è stato ufficializzato se per malattia, un malore o un altro motivo. Con questo triste evento, il mondo dello spettacolo italiano dice addio a uno dei suoi interpreti più versatili, che nel corso della sua lunga carriera ha spaziato dal cinema alla tv e al teatro.
La vita
Nato a Civita Castellana (Viterbo) il 28 febbraio 1937, Paolo Bonacelli si è formato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma e ha dedicato tutta la sua vita all’interpretazione di grandi personaggi, prima per il teatro e poi anche per il cinema d’autore e per la tv. Non è figlio d’arte, ma nel giro di pochi anni è diventato protagonista dei teatri, del grande e del piccolo schermo.
Della sua vita privata si sa molto poco. Da ragazzo ha vissuto a Londra. Era sposato con Cecilia Zingaro, che ha confermato la notizia del decesso.
La carriera
L’esordio di Paolo Bonacelli è stato in “Questa sera si recita a soggetto”, diretto da Vittorio Gassman. Ha poi lavorato al Teatro Stabile di Genova e – assieme a Carlotta Barilli – ha fondato la Compagnia del Porcospino. Tra i suoi principali impegni al teatro figurano le interpretazioni in “Sogno di Oblomov” (1986), “Il ratto di Proserpina” (1986), “Terra di nessuno” (1994) e i più recenti “Enrico IV” di William Shakespeare (2007) e “Il malato immaginario” di Molière (2010).
Grazie al cinema, Paolo Bonacelli è diventato un attore noto a livello anche internazionale. Ha interpretato il detenuto Rifki in “Fuga di mezzanotte” (1978) di Alan Parker e in oltre 50 anni di carriera ha preso parte a più di 120 film. Tra questi: “Caligola” (1979) di Tinto Brass, “Il mistero di Oberwald” (1981) di Michelangelo Antonioni (1981), “Enrico IV” (1984) di Marco Bellocchio, “Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti” (1985) di Lina Wertmüller, “Francesco” (1989) di Liliana Cavani (1989), “Taxisti di notte” (1991) di Jim Jarmusch, “Io speriamo che me la cavo” (1992) di Lina Wertmüller, “La sindrome di Stendhal” (1996) di Dario Argento (1996), “Panni sporchi” (1999) Mario Monicelli, “Mission: Impossible III” (2006) di J. J. Abrams, “Notti magiche” (2018) di Paolo Virzì (2018). L’ultima apparizione in “In the Hand of Dante” (2025) di Julian Schnabel, presentata all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Con l’interpretazione dell’aiutante del boss in “Johnny Stecchino” di Roberto Benigni (1991) si è aggiudicato il Ciak d’oro e il Nastro d’argento).
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