La vittima si chiamava Vincenzo Gallo, 48 anni. Il fatto è successo in provincia di Venezia. E' il terzo morto sul lavoro in Italia, a distanza di poche ore morti un 56enne e 58enne
Continua la strage italiana delle vittime sul luogo di lavoro. Di queste ore è la notizia della morte di un operario, un 48enne di Gela, precipitato da un’impalcatura, mentre stava lavorando alla manutenzione di un capannone, in un complesso aziendale di Fusina, in provincia di Venezia.
L’operaio gelese è Francesco Gallo, pare sia morto sul colpo, a causa delle gravissime conseguenze della caduta. Sul posto, sono arrivati i mezzi di soccorso e quelli della polizia e degli ispettori del lavoro. Dalle prime informazioni pare che l’operaio gelese fosse alle dipendenze di un’azienda esterna, che lavorava in appalto.
Morti sul lavoro, tre vittime in poche ore in Italia
Sempre questa mattina a Sora, nel Frusinate, dove un operaio di 58 anni ha perso la vita colpito da una lastra volata a causa del forte vento. La tragedia è avvenuta stamattina intorno alle 8:35 presso la ditta Sider Lazio che si occupa di recupero materiali. Secondo la prima ricostruzione, la lastra, sollevata dal forte vento, avrebbe colpito alla testa l’uomo, uccidendolo sul colpo. Sul posto per le indagini i carabinieri: parte della ditta è stata posta sotto sequestro.
Infine, a Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano, un uomo di 56 anni è rimasto schiacciato dal mezzo agricolo che si è ribaltato mentre era alla guida. Sul posto i soccorritori hanno potuto solo constatare il decesso: indagini in corso da parte dei carabinieri.
1.221 morti sul lavoro nel 2021, i dati Inail
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nel 2021 sono state 1.221, 49 in meno rispetto alle 1.270 registrate nel 2020 (-3,9%). Il confronto tra il 2020 e il 2021 degli open data mensili richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali, più di quelli delle denunce in complesso, risentono di una maggiore provvisorietà anche in conseguenza della pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare tempestivamente alcune ‘tardive’ denunce mortali da contagio.