"Moviti Ferma", la Sicilia "femmina" di Eleonora Bordonaro in concerto - QdS

“Moviti Ferma”, la Sicilia “femmina” di Eleonora Bordonaro in concerto

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“Moviti Ferma”, la Sicilia “femmina” di Eleonora Bordonaro in concerto

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sabato 31 Luglio 2021

La cantautrice Eleonora Bordonaro racconta il suo ultimo album, il suo rapporto con la sua terra e il suo desiderio di prospettive migliori per il gentilsesso.

Femminilità, potenza e fierezza. E’ la ricetta che la cantautrice paternese Eleonora Bordonaro mette dentro “Moviti Ferma”, l’album che lo scorso anno è stato considerato uno dei cinque dischi in dialetto più belli della stagione dalla giuria delle Targhe Tenco e che ha avviato una serie di concerti nella sua terra, iniziati con la data palermitana all’Arci Tavola Rotonda.

Ad accompagnare la Bordonaro sul palco ci saranno Puccio Castrogiovanni (marranzano, plettri, fisarmonica, percussioni) anche produttore del disco, Marco Corbino (chitarra), Michele Musarra (basso), Salvo Farruggio (batteria). Dopo una data in Calabria, la voce popolare siciliana approderà il 31 luglio all’Onda Festival di Valderice (TP), il 7 agosto al Nievski di Catania per poi tornare il 29 a “C’è Musica al tramonto”, il 22 agosto alle Cantine Patria di Castiglione di Sicilia (CT) e il 18 settembre all’Alture Festival di Monreale (PA). Abbiamo intervistato Eleonora che ci ha guidato nel suo percorso artistico e nei progetti futuri, con uno sguardo alla sua terra. 

“Moviti Ferma” arriva in un momento particolare non solo per la tua vita artistica ma per quella di un Paese e di un mondo intero sconvolti dalla pandemia. Quali sentimenti porta il ritornare sul palco insieme ai tuoi musici e a Puccio Castrogiovanni in particolare, che ha prodotto il tuo ultimo album?

“Il lavoro di scrittura, incisione  e stampa di ‘Moviti Ferma’ nel 2019/2020 è stato rapido, molto agile, ispirato. Poi i mesi di silenzio causato dalla pandemia sono stati occasione perché sedimentasse dentro di me. Paradossalmente ho imparato a conoscere questa nuova creatura nel silenzio. Adesso è matura, pronta, è materia viva che i musicisti sentono propria e di cui io incarno ogni frammento di ispirazione”. 

Dalla world al jazz, alle sonorità più etno per tornare alla matrice, ovvero la madre Sicilia, raccontaci la musica popolare oggi, tra valorizzazione della tradizione e innovazione. 

“È il nostro compito, il nostro dovere. Creare nuova tradizione, rinnovare il repertorio utilizzando i mezzi e gli strumenti che conosciamo in una visione personale, non filologica, inventiva. Non posso non citare l’utilizzo del marranzano in chiave techno trance, uno strumento di accompagnamento che diventa ritmico, meditativo, armonico, antico e modernissimo in uno scambio continuo di prospettive”. 

In “Moviti Ferma”, album apprezzato alle Targhe Tenco e al Premio Loano, tra gli altri, c’è il forte dualismo che tutti gli uomini e le donne del Sud vivono. Partire o restare? Dov’è casa per Eleonora Bordonaro?

“Quando chiudo gli occhi e mi immagino in un solo posto nel mondo, mi vedo in camerino prima di uno spettacolo. Nel senso che la vicinanza emotiva con i luoghi dipende da quanto la creatività lì può esprimersi. Abbiamo la necessità e il dovere di viaggiare e conoscere per poi essere liberi di scegliere di tornare al luogo degli affetti. Ho vissuto felicemente a Milano e Roma ma il rapporto con Catania e l’Etna è speciale. Io mi sento un po’ come Catania, o almeno vorrei esserlo:  notturna, festaiola, pigra, efficiente, risolutiva, popolare, colta, sorprendente e disordinata. E viziata dalla bellezza che ha intorno”. 

Hai mostrato nella tua musica una particolare attenzione al mondo femminile nelle sue varie sfaccettature. Oggi si è creato un bel movimento che ruota attorno alla canzone d’autrice in Italia e ci sono tante cantautrici siciliane che stanno emergendo. Come vedi la scena?

“Cantautrici ma anche strumentiste che è la nuova frontiera da conquistare. Sono molto felice che ci siano così tante proposte di giovani donne coraggiose e consapevoli. Disegnano un futuro migliore, un mondo solidale, equo, più giusto, pacifico e pieno di attenzioni per gli altri”. 

Ancora live fino a quando si potrà. Poi? Cosa c’è nel tuo futuro? Nuove collaborazioni e progetti?

“Spero che si possa a lungo e senza limite. Poi sicuramente ci sarà un nuovo lavoro in cui vorrei approfondire le ricerche sul suono del gallo-italico e il mondo di San Fratello. So che saranno anni di crescita che dovrò raccontare in musica”. 

Claudia Marchetti

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