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Per il museo dell’Etna si spenderà più del previsto: la perizia che annulla il ribasso d’asta

Per il museo dell’Etna si spenderà più del previsto: la perizia che annulla il ribasso d’asta
Museo dell’Etna, il progetto

“L’importo netto dei lavori è aumentato con un maggiore importo corrispondente a un incremento del 19,95 per cento circa, contenuto nel quinto d’obbligo contrattuale”.

Il museo dell’Etna voluto dal governo regionale, ai tempi della presidenza di Nello Musumeci, in uno dei padiglioni che ospitavano l’ex ospedale Vittorio Emanuele di Catania costerà più di quanto previsto. Il dato emerge dalla perizia di variante che il Genio civile ha approvato, consentendo alle ditte aggiudicatarie dei lavori di effettuare lavori extra per oltre due milioni rispetto alla cifra riportata nel contratto d’appalto firmato nell’ottobre di due anni fa.

La modifica alle condizioni contrattuali tra imprese e stazione appaltante spingono la spesa pubblica ai limiti di quanto consentito dall’attuale codice degli appalti.

Ex ospedale Vittorio, il museo dell’Etna costerà di più: la perizia

Per la realizzazione dell’intervento definito “valorizzazione del complesso storico monumentale del dismesso presidio ospedaliero Vittorio Emanuele di Catania”, nel 2020 la giunta Musumeci stanziò – attingendo dai fondi previsti dall’articolo 38 dello Statuto della Regione Siciliana, che prevede il trasferimento annuale di somme da parte dello Stato e da utilizzare per lavori pubblici – 25 milioni di euro“.

A occuparsi della progettazione della riqualificazione del padiglione, nell’ottica di ospitare un museo dedicato al vulcano e a tutto ciò che attorno a esso ruota, è stato un raggruppamento di professionisti guidato dallo studio associato Guicciardini & Magni di Firenze.

Nell’estate del 2023 è invece arrivata l’aggiudicazione della gara d’appalto per l’affidamento dei lavori al raggruppamento formato dal consorzio campano Medil e dalla palermitana I.Co.Ser. Le due società – con il consorzio Medil che ha indicato come ditta esecutrice la Euroinfrastrutture di Santa Venerina – hanno avuto la meglio sulla concorrenza grazie alle migliorie tecniche proposte e a un ribasso del 15,55 per cento sulla base d’asta. Poco dopo è arrivata la firma del contratto del valore di 11.965.636,28 euro.

La scorsa primavera, il Genio civile ha però autorizzato un aumento, tramite l’approvazione di una perizia di variante che è andata a modificare il quadro economico. “La perizia è stata redatta mediante applicazione di ulteriori 21 nuovi prezzi”, si legge in una determina del 26 marzo, mentre è dei giorni scorsi il certificato di pagamento della progettazione della perizia seguito a un addendum al contratto firmato a fine agosto.

L’aumento della spesa

Le modifiche al progetto e, di conseguenza, ai lavori che verranno eseguiti nell’ex nosocomio che si affaccia sulla via Plebiscito costerà esattamente 2.387.131,44 milioni, dei quali poco meno di 231mila euro rappresentano l’aumento degli oneri relativi alla sicurezza. Nel complesso, l’importo del contratto di Medil e I.Co.Ser è passato da 11.965.636,28 euro fino 14.352.767,72.

Guardando gli atti della procedura di affidamento si può dire che la cifra va ben oltre la somma che era stata posta a base d’asta: non solo lo sconto derivante dal ribasso di gara è stato annullato ma si è determinato un maggiore esborso per le casse pubbliche.

“L’importo netto dei lavori è aumentato con un maggiore importo corrispondente a un incremento del 19,95 per cento circa, contenuto nel quinto d’obbligo contrattuale”, si legge nella determina con cui è stata approvata la perizia.

Il limite massimo

Con quinto d’obbligo si indica l’istituto previsto dal codice degli appalti, che prevede che un contratto possa essere modificato, senza indire una nuova procedura di affidamento e in caso di circostanze imprevedibili emerse durante l’esecuzione dei lavori, fino a un importo pari a un quinto del valore. Ovvero il 20%. Appena sopra la perizia che è stata autorizzata dal Genio civile.

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