CATANIA – A Catania in questi giorni uno degli argomenti che attirano l’attenzione del mondo produttivo e politico è rivolto alle dinamiche che porteranno alla nomina del nuovo presidente dell’associazione dopo le dimissioni del suo ex, Angelo Di Martino, per la nota vicenda che ha coinvolto i vertici della sua azienda nel pagamento del pizzo da 20 anni.
In particolare la discussione si incentra su quanto scritto ieri in una lettera ai soci dal presidente vicario, rappresentante dell’Ance, Gaetano Vecchio che sta cercando di barcamenarsi e gestire la delicata fase di transizione in cui stanno emergendo prese di posizione, distinguo, ma anche dove alcuni candidati sarebbero già stati indicati direttamente dalla politica e in particolare da referenti di maggioranza che starebbero giocando la sua partita in chiave elettorale.
Vecchio, nell’esprimere le ragioni che hanno portato al rinvio a data da destinarsi del Consiglio generale dell’associazione convocato per la mattina del 9 gennaio, avanza il sospetto che ci sia in atto un tentativo della politica di insinuarsi e intromettersi nelle dinamiche interne all’associazione. “Approfitto della presente – scrive Vecchio – per segnalare a tutti voi il pericolo di quanto sta accadendo in questi ultimi giorni , a causa dell’intromissione della ‘politica dei partiti’ nelle dinamiche interne alla nostra Associazione. Esponenti di vertice di partito, peraltro rappresentanti di alte cariche istituzionali, hanno deciso che anche Confindustria Catania debba diventare loro terreno di confronto e feudo elettorale”.
E prosegue con un particolare di non poco conto: “Ci sono stati nei giorni scorsi interventi e riunioni fra politici e nostri associati volti da una parte a influenzare il libero voto in occasione del rinnovo della ‘Sezione Trasporti e concessionarie’ e dall’altra intenzionati a condizionare il voto di questo consiglio generale… Si tratta di un grave errore che alcuni associati stanno commettendo ed è contrario alla nostra stessa funzione di equilibrio all’interno del sistema democratico…”. “Si stanno registrando – conclude Vecchio – arroganti condizionamenti della libera espressione di voto, arrivando addirittura a fare revocare deleghe già regolarmente consegnate agli atti dell’associazione”.
“Se davvero come si dice e si legge la politica sta cercando di influenzare le nomine a Confindustria Catania questo sarebbe un elemento di debolezza della stessa associazione”, commenta, anche se non è direttamente interessato, il presidente di Confcommercio, Piero Agen, quasi a voler dire che Confcommercio si è al contrario sempre tenuta fortemente lontana da queste dinamiche. E Agen aggiunge: “Se una organizzazione è debole è chiaro che la politica cerca di metterci mano…”.
Ma a cosa si riferisce Vecchio? Alle vicende che hanno recentemente interessato la nomina del nuovo rappresentante della Sezione Trasporti, in cui era stata decisa la nomina dell’uscente Salvatore Ganci, ex presidente regionale della Piccola Industria. Secondo quanto si racconta Ganci aveva già in tasca le deleghe delle aziende pubbliche Ast e Rfi, quando uno dei rappresentanti avrebbe cominciato a manifestare dei distinguo a causa, si vocifera dell’intervento del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, di Fratelli D’Italia. A questo episodio si aggiungono le voci che vedrebbero altri rappresentanti delle istituzioni locali coinvolti nella richiesta di non votare a favore di Gangi.
Sembra che Galvagno, secondo quanto si vocifera avrebbe allo stesso tempo indicato quale nuovo presidente della sezione Trasporti un altro nominativo (che poi avrebbe un peso nella nomina del nuovo presidente di Confindustria): si tratterebbe di un imprenditore di Paternò, suo paese di appartenenza che è poi uno dei feudi del presidente del Senato, Ignazio La Russa, al quale Galvagno politicamente risponde. Insomma se fossero vere queste dinamiche l’ordine di agire per mettere lo zampino di una parte della maggioranza sulle dinamiche di Confindustria Catania potrebbe essere partito dall’alto, forse da oltre Palermo, in una sorta di gioco al Monopoli dove chi vince potrebbe anche influenzare il rinnovo delle cariche regionali da giocare poi in chiave elettorale visto che ormai si è già in campagna per le Europee.
Scoperchiato il vaso però sarebbero cominciate le smentite e i distinguo. E una di queste arriverebbe da rappresentati vicini al presidente Galvagno che sostengono che lo stesso presidente Ars sia rimasto molto sorpreso dalle indiscrezioni circolate e avrebbe dichiarato che non si riconosce con quanto detto e scritto da alcuni organi di informazione. Vero, falso? Finora non è arrivata alcuna smentita.
Occhi puntati sui prossimi appuntamenti degli industriali: l’Assemblea della Sezione Trasporti e concessionarie è riconvocata per lunedì 15 gennaio per l’elezione dei componenti del Comitato direttivo di sezione e, qualora gli eletti fossero tutti presenti, per l’elezione di presidente e vicepresidente. Il Consiglio generale, invece, è riconvocato per giovedì 18 gennaio, con al primo punto le comunicazioni del vice presidente vicario e, tra l’altro, si segnala “l’ipotesi di modifica delle intese organizzative e dello statuto di Confindustria Sicilia”.