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Giovanni Pizzo  |
sabato 02 Luglio 2022

Il Palermo entra nell’orbita City Group dove oltre al Manchester City ci sono altre 9 squadre in tutto il mondo. Una multinazionale del calcio

È indubbio che oggi per noi palermitani Mansour bin Zayed Al Nahyan, Sarracino degli Emirati è nu bello quaglione come cantava Renato Carosone. Il Palermo entra nell’orbita City Group dove oltre al Manchester City ci sono altre 9 squadre in tutto il mondo. Una multinazionale del calcio che va dall’Inghilterra al Giappone, dall’Uruguay alla Cina, ed oggi sbarca in Italia, nientedimeno che a Palermo, con buona pace dei cugini etnei rossazzurri.
Ci hanno nell’ordine “schifiato” Decathlon e l’Hub di Amazon, Ikea e la Pfizer, ma gli Sceicchi vengono da noi. D’altro canto noi palermitani con gli arabi abbiamo avuto più dimestichezza e provvidenza rispetto alla Sicilia orientale. Quando da noi c’erano meraviglie come la Cuba o il Castello di Mare Dolce, o la Zisa loro non avevano nemmeno quei cosi fritti a punta che non riesco a pronunciare. Per fare questo closing societario c’è voluta pazienza e sapienza, onore al Presidente tifoso Mirri per entrambe. E ci sono stati anche diffidenza e sfottò. “Figurati se i ricchi sceicchi vengono a portare piccioli a casa vostra”, mi sfruculiava un noto avvocato tifoso rossazzurro che finisce con la ú. Ma alla fine, nonostante i ”diavoli ra Zisa”, l’affare si è concluso.
Molti non conoscono la storia dei diavoli della Zisa, che sono delle figure grottesche dipinte sul favoloso monumento Arabo dell’omonimo quartiere. Ogni volta che si tenta di contarli perdi il conto, come se quei diavoli si muovessero di posto, e bisogna ricominciare. Questa volta il conto è tornato e gli Arabi sono di nuovo tra noi dopo un millennio. Palermo ai tempi degli arabi faceva piangere emiri e poeti per quanto era bella, un giardino dell’Eden, ricco di fiumi, piante e fiori, ed affacciato su un golfo impareggiabile.
“Ho libato in giardini radiosi al garrulo rubare dei Colombi. In un giardino che invaghisce con la varietà delle vedute ed il cinguettio chi lo contempla”. Così l’Emiro Abu’l Qasim And Allàh Ibn Sulayman, forse avo di Mansour, descriveva la Felicissima città Capitale del mondo Arabo. Perché al tempo degli Arabi, e del successore Imperatore Stupor Mundi Federico II, Palermo era Capitale, mentre oggi solo sdrucito e malmesso capoluogo.
Chissà se Mansour ed i suoi cugini Emiratini non intendano investire i loro capitali anche su Palermo, oltre che nel Palermo. In fondo costiamo poco, abbiamo palazzi, ville settecentesche, e alberghi in saldo, e con pochi barili di petrodollari farebbero un affarone. Qualcuno a Nord potrebbe storcere il naso, ma stavamo meglio con gli Arabi che con i Sabaudi, non c’è dubbio. E comunque “Viva Palermo ed Evviva ‘O Sarracino!”
Così è se vi pare.

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