Occupazione, i lavoratori dello spettacolo chiedono attenzione - QdS

Occupazione, i lavoratori dello spettacolo chiedono attenzione

redazione web

Occupazione, i lavoratori dello spettacolo chiedono attenzione

sabato 25 Luglio 2020

Manifestazione ieri in piazza Università a Catania. Tabita, responsabile del Dipartimento artisti della Cgil, "i Governi nazionale e regionale riconoscano e tutelino questa nostra categoria resa sempre più invisibile". Centinaia di attori e attrici leggono un documento

“Abbiamo bisogno che i Governi nazionale e regionale riconoscano e tutelino questa nostra categoria resa sempre più invisibile: il nostro è un lavoro come tutti gli altri e come tale va riconosciuto e regolamentato”.

Lo ha detto Luigi Tabita, responsabile del Dipartimento delle artiste e degli artisti Slc Cgil durante la manifestazione di ieri in piazza Università a Catania.

Centinaia di lavoratori dello spettacolo si sono mobilitati esibendo uno striscione che condensava quanto detto da Tabita: “Io lavoro come tutti gli altri!”.

Nel corso della manifestazione, alla quale erano presenti anche il segretario generale della Camera del Lavoro catanese, Giacomo Rota, e il segretario provinciale del Pd Angelo Villari, è intervenuto il segretario generale della Slc Cgil di Catania, Gianluca Patanè, parlando di “una piattaforma rivendicativa per chiedere regole certe per il settore e una visione prospettica su regole condivise, un sistema di contribuzione per i lavoratori dello spettacolo e un alleggerimento della pressione fiscale”.

Nel corso della manifestazione è stato letto un documento che riportiamo integralmente.

“Il settore delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo è in crisi da molto tempo e l’imperversare della pandemia ha solo amplificato uno stato di precarietà e di malessere già esistente. Ma oggi i nostri palcoscenici diventano le piazze e le strade della città, le nostre maschere lasciano il posto a volti comuni di uomini e donne e le nostre voci si uniscono in un unico coro, quello di una categoria, fino a oggi mai riconosciuta, di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo. Ed è in nome di questo riconoscimento che allo Stato e alla Regione, chiediamo di estendere i bonus e l’indennità fino alla reale e totale ripresa dell’attività teatrale, perché la falsa ripartenza di giugno riguarda solo quella produzione e quei teatri che possiedono ingenti risorse, mentre c’è chi fatica o non riuscirà a organizzare stagioni estive e invernali rendendo la ripresa delle lavoratrici e dei lavoratori una realtà solo virtual; chiediamo un trattamento più equo rispetto al distanziamento sociale, con criteri di applicazione chiari e che spieghino il paradosso di platee dimezzate a teatro, contro mezzi pubblici interamente e regolarmente occupati; chiediamo maggiori finanziamenti alla cultura finché si assicuri alle lavoratrici e ai lavoratori dello spettacolo una retribuzione più adeguata che rispetti il contratto nazionale del lavoro, con prove pagate, contributi versati e un incremento del numero degli artisti impiegati nelle produzioni; chiediamo una minore pressione fiscale sulle assunzioni affinché sia permesso le produzioni private di pagare, oltre alle repliche, le effettive giornate lavorative previste dal contratto nazionale lavoro, fondamentale ai fini pensionistici e alla dignità del nostro lavoro; chiediamo una maggiore accessibilità ai bandi pubblici con fasce di requisiti diversificate per dare possibilità alle piccole medie imprese e associazioni, alle cooperative, di incrementare il circuito del lavoro, senza operare nell’illegalità; chiediamo l’obbligo di una certificazione di avvenuto pagamento, affinché nessuna produzione possa più ricevere fondi pubblici senza che prima siano stati regolarmente retribuiti gli artisti e i tecnici della stagione di riferimento; chiediamo il rafforzamento dell’ispettorato nazionale del lavoro, affinché venga garantito il rispetto delle norme a tutela degli artisti e dei tecnici dello spettacolo; chiediamo l’attivazione dell’osservatorio nazionale regionale delle attività teatrali, che sia costituito da esperti del settore e che abbia come compito quello di monitorare e tutelare il lavoro degli artisti, dei tecnici e dello spettacolo. E infine chiediamo anzi pretendiamo di essere considerati, da oggi e per sempre, lavoratrici e lavoratori come tutti gli altri”.

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