Home » Omicidio Sara, la risposta alla lettera dei genitori di Argentino: “Scuse non sentite e tardive”

Omicidio Sara, la risposta alla lettera dei genitori di Argentino: “Scuse non sentite e tardive”

Omicidio Sara, la risposta alla lettera dei genitori di Argentino: “Scuse non sentite e tardive”

Lettera, quella dei genitori di Argentino, poco gradita alla famiglia della 22enne uccisa: “Un atto dovuto”.

“Non sentite e tardive”: così sono state definite dal legale della famiglia di Sara Campanella, vittima dell’omicidio che ha sconvolto la Sicilia lo scorso 31 marzo, le scuse dei genitori dell’indagato Stefano Argentino in una lettera ai genitori della 22enne uccisa a coltellate a Gazzi (Messina).

A rivelarlo è all’Adnkronos – in un articolo di Rossana Lo Castro – è Concetta La Torre, legale di Cetty Zaccaria, mamma della 22enne assassinata.

Omicidio Sara Campanella, la replica alla lettera di scuse

“La famiglia non ha voluto neppure conoscerne il contenuto”, ha detto l’avvocato Zaccaria in merito alla lettera spedita ai genitori di Sara Campanella. La legale avrebbe ricevuto negli scorsi giorni due lettere, una dalla famiglia dell’indagato 26enne e l’altra dal nuovo avvocato di Argentino Giuseppe Cultrera.

“Mi sono state inviate lo scorso 17 aprile, perché le facessi pervenire alla famiglia Campanella, che, però, non le ha volute leggere“. La famiglia di Sara Campanella, infatti, avrebbe visto la lettera di scuse come “un atto dovuto”, forse perfino “sollecitato dal legale” e arrivate a 18 giorni dal delitto.

“Se fossero state sentite e sincere – è il ragionamento dei genitori di Sara, affidato all’avvocato La Torre – sarebbero arrivate prima”.

La lettera del legale di Argentino

Nella seconda lettera arrivata ai genitori di Sara Campanella, anche questa non letta, l’avvocato Cultrera avrebbe spiegato le ragioni che lo avrebbero spinto ad assumere la difesa di Argentino.

“La famiglia si è rifiutata di leggere entrambe – sottolinea l’avvocato La Torre -. Il dolore è troppo grande. Per quanto mi riguarda resta il dubbio che si sia trattato di un atto dovuto e non sentito, perché altrimenti le modalità sarebbero state altre. Mi fa pensare il fatto, comunque, che le scuse arrivino dai genitori di Argentino e non dallo stesso Stefano”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI