A Gela gli avvocati contro la riforma della prescrizione - QdS

A Gela gli avvocati contro la riforma della prescrizione

Liliana Blanco

A Gela gli avvocati contro la riforma della prescrizione

giovedì 05 Dicembre 2019

Alla manifestazione a carattere divulgativo hanno partecipato tutti i legali del Foro locale. Lo sciopero che ha visto l’adesione della camera penale “Eschilo” e della civile “Alma”

GELA (CL) – Sciopero degli avvocati dalle udienze e dalle attività giudiziarie, dal 2 al 6 dicembre 2019, l’Ordine degli Avvocati di Gela e la camera penale “Eschilo” di Gela e con l’adesione della camera civile “G. Alma” e della Camera Minorile ha organizzato in Piazza Umberto, una manifestazione a carattere divulgativo delle ragioni della protesta.

Una dimostrazione pubblica per sensibilizzare sui limiti di incostituzionalità insiti nella nuova Legge di riforma della prescrizione che prevede il blocco del decorso del termine di prescrizione dopo la sola pronuncia della sentenza di primo grado. Sensibile alle esigenze di tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, l’Avvocatura locale, nel ribadire la sua contrarietà al testo della riforma licenziata dal Governo, intende chiarire alla cittadinanza tutta le ragioni che ostano, sul piano logico e giuridico, alla sostanziale abolizione della prescrizione senza prima garantire la piena e fedele attuazione dei principi costituzionali del giusto processo e di sua ragionevole durata, sanciti dalla Cedu espressione dei diritti universali dell’uomo, a presidio della libertà e della garanzia di un processo giusto.

Hanno partecipato tutti gli avvocati del Foro locale, muniti di toga, intendendo con ciò manifestare tutta la necessaria compattezza contro uno dei più recenti testi di legge di fonte governativa tacciati come tra i più iniqui e ingiusti e come tali avversati dall’intera Avvocatura a tutela della libertà del cittadino e contro l’idea stessa di un processo di non determinabile durata e di una indefinita protrazione dei tempi di sua celebrazione che certamente non potrà mai essere a vantaggio né dell’imputato presunto innocente, del danneggiato. Lo sciopero per manifestare la reazione contro la riforma della prescrizione voluta dal Governo con la legge “spazzacorrotti”.

La recente riforma dell’istituto della prescrizione partorita dal Governo comporta gravissime conseguenze su diritti fondamentali dei cittadini, assolutamente insopprimibili perché tutelati dalla Costituzione. Il blocco del decorso del termine di prescrizione dopo la pronuncia della sentenza di primo grado porta con sé il pericolo della incertezza dei tempi di definizione del processo in grado di appello e di un indefinito allungamento degli effetti giuridici prodotti dalla prima sentenza, con una sostanziale negazione dei principi generali di diritto che impongono di rispettare un tempo massimo entro cui definire la regolamentazione dei rapporti giuridici tra cittadini e tra cittadini e lo Stato.

Contrariamente alla presunzione di innocenza, sancita dalla nostra Carta Costituzionale (art. 27) e riconosciuta dalla Cedu quale valore fondamentale e irrinunciabile della libertà dei cittadini (art. 6), la nuova riforma della prescrizione voluta dal Governo introduce la presunzione di colpevolezza a danno di tutti i cittadini, essendo facilmente percepibile il rischio che, con la indefinita dilatazione dei tempi di celebrazione del processo di appello e di Cassazione, qualunque imputato non avrà modo di vedersi definitivamente riconosciuta la sua innocenza se non a distanza di molto tempo dalla commissione del fatto.

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Un commento

  1. Mario ha detto:

    In questo articolo non vengono spiegate le motivazioni contro la riforma, forse perche non esistono ?
    Vi ricordate il leggitimo sospetto ? vi ricordate il processo breve ? e come ultimo il processo lungo ?
    Quando si chiarira tutte queste leggi volute da alcuni politici forse si comprendera meglio il perche della revoca della prescrizione.

    Saluti

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