Ospedale di Noto, ridotto personale in ortopedia: "Si gioca con la salute" - QdS

Ospedale di Noto, ridotto personale in ortopedia: “Si gioca con la salute”

Antonino Lo Re

Ospedale di Noto, ridotto personale in ortopedia: “Si gioca con la salute”

giovedì 03 Febbraio 2022

È la denuncia del deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, autore di un'interrogazione parlamentare al presidente della Regione e all'assessore regionale alla Salute

“La pianta organica dell’Asp di Siracusa, approvata dalla Regione, prevede la riduzione del personale infermieristico del reparto di Ortopedia e Traumatologia di Noto ma a rischio ci sono la copertura del servizio e la salute dei pazienti”. È la denuncia del deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, autore di un’interrogazione parlamentare al presidente della Regione e all’assessore regionale alla Salute, per sollecitare il governo dell’Isola “ad assicurare la necessaria dotazione organica ad Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Noto, al fine di garantire la copertura del servizio e la sua piena funzionalità”.

“Personale insufficiente anche nella copertura dei turni”

“Il reparto di Ortopedia e Traumatologia di Noto – dice Cafeo – è composto da 12 unità più un coordinatore per la degenza, a fronte di 14 posti letto, 3 unità a servizio dell’attività ambulatoriale e 6 per complesso operatorio/sala gessi; la nuova pianta organica prevede 10 infermieri oltre un coordinatore, insufficiente anche alla copertura dei soli turni di reparto”.

Il parlamentare regionale della Lega chiarisce che l’attuale organico consente di coprire il servizio in caso di assenze del personale per via delle ferie, per aggiornamenti professionali, oltre al fatto che ci sono sanitari che usufruiscono di congedi legati alla ex 104.

“L’offerta sanitaria – conclude Giovanni Cafeo – del reparto di Ortopedia e Traumatologia, facente parte dell’ospedale unico Avola-Noto, è di importanza fondamentale per un vasto bacino di utenza nell’area meridionale della provincia di Siracusa e l’efficiente servizio reso ha consentito di azzerare la mobilità in uscita di pazienti per le prestazioni di competenza della specialistica”.

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