Palermo, Aeroporto, dopo un anno nero si cerca un’inversione di rotta - QdS

Palermo, Aeroporto, dopo un anno nero si cerca un’inversione di rotta

Gaspare Ingargiola

Palermo, Aeroporto, dopo un anno nero si cerca un’inversione di rotta

martedì 06 Luglio 2021

Gesap, società che gestisce il Falcone-Borsellino, ha presentato il Bilancio di esercizio 2020. Dodici mesi profondamente segnati dalle conseguenze del Covid chiusi con una perdita di 5 mln di euro

PALERMO – Il Covid-19 pesa sui conti dell’aeroporto Falcone-Borsellino. A certificarlo è il bilancio della Gesap, la società che gestisce lo scalo di Punta Raisi.

L’assemblea dei soci ha approvato l’esercizio 2020 con una perdita netta di quasi 5 milioni (per la precisione 4.967.088) e un valore della produzione pari a 31.888.966 (-59,51% rispetto al 2019). Il calo del traffico aereo è legato, come noto, alle restrizioni imposte agli spostamenti delle persone per frenare la diffusione del virus. Per contrastarne le conseguenze “è stato messo in campo – spiega l’azienda in una nota – un piano per ridurre il peso complessivo dei costi di produzione (-33,1 milioni rispetto al 2019), e in particolare: minor costo del lavoro (-6 milioni) attraverso il ricorso alla Cigs e dei costi per servizi (-20,1 milioni). L’Ebitda (la differenza tra valore e costo di produzione) è risultato pari a poco più di un milione di euro rispetto ai 18,5 milioni del 2019. Il valore della produzione, pari a circa 31,9 milioni, ha perso il 59,5%, il margine operativo lordo è risultato pari a -2,4 milioni, in valore assoluto una flessione di oltre 15,1 milioni e un reddito ante imposte di -6,5 milioni”.

Le disastrose conseguenze della pandemia si sono fatte sentire anche sul settore non aviation “con una flessione di circa il 57% contro il -62% del traffico passeggeri. La riduzione drastica dei passeggeri ha avuto un impatto sui ricavi dei servizi ai passeggeri come food-retail e rent a car presenti in aeroporto fino alla chiusura temporanea di alcuni punti vendita”.

D’altra parte la crisi pandemica ha avuto un impatto deflagrante sull’intero comparto nazionale: le statistiche di Assaeroporti mostrano, per il sistema aeroportuale italiano, una diminuzione complessiva di 140 milioni di passeggeri nel 2020 (53 milioni di viaggiatori totali contro i quasi 193 milioni del 2019, un crollo del 72,6%). Soltanto a Palermo, il drastico taglio dei voli ha fatto segnare un calo del 76% nelle prime tre settimane di marzo e, successivamente, una riduzione del 98% – in media 250 passeggeri al giorno – rispetto allo stesso periodo del 2019. I movimenti sono invece calati del 94%. Per riprendersi ci vorranno almeno due anni: “Le più recenti previsioni effettuate dall’International Air Transport Association e dai principali studi di settore prevedono una ripresa ai valori del 2019 a partire dal 2023” pur segnalando “una ripresa del traffico aereo sin dal secondo semestre 2021 con una decisa crescita nel 2022 e 2023”. Di conseguenza, “la Cigd (Cassa integrazione guadagni in deroga, nda) accompagnerà l’azienda, ove possibile e secondo quanto pianificato e gestito per l’anno 2020, per tutto il 2021”.

Non mancano i segnali incoraggianti: il piano vaccinale e l’allentamento delle restrizioni fanno sperare in una graduale ripresa. La stagione estiva 2021 si è aperta con un deciso incremento dei voli e con nuovi collegamenti. Dai dati elaborati dall’ufficio statistiche della Gesap, dalla seconda quindicina di giugno il coefficiente di riempimento oscilla tra i 116 e i 120 passeggeri a volo e il mese si chiuderà con circa 450 mila viaggiatori in transito (il 15% dei quali provenienti dall’estero) con punte di oltre 20mila passeggeri in un solo giorno. Le destinazioni sono in tutto 91 (27 nazionali e 64 internazionali) per 21 Paesi, con 31 compagnie aeree e una nuova base aerea (Wizz Air, che si aggiunge ad Alitalia, Ryanair e Volotea).

E si guarda anche al futuro con un piano di investimenti da 71,4 milioni (interamente a carico della società) che prevede: il completamento dei lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione del terminal passeggeri (primo lotto) e la realizzazione di parte del secondo lotto per un importo complessivo di 35,2 milioni; il potenziamento delle infrastrutture air-side (400 Hz) per circa 4 milioni; i nuovi parcheggi pullman e passeggeri per 4,3 milioni; l’adeguamento dell’impianto Bhs per l’implementazione delle macchine per il controllo bagagli da stiva “Standard 3” per 3,8 milioni; i sistemi antintrusione lato mare e lato monte per 2,2 milioni; la sostituzione dei sette pontili d’imbarco per 5 milioni; interventi di tutela ambientale (produzione di energia da fonte rinnovabile, abbattimento delle emissioni e diminuzione dei consumi idrici) per 2,8 milioni.

“Abbiamo superato un anno difficilissimo – ha commentato il ceo Giovanni Scalia – e chiuso con 5 milioni di perdita un 2020 che poteva portare a pesanti conseguenze sulla continuità aziendale e sugli investimenti, che invece abbiamo sempre mantenuto con un’attenta e oculata gestione, grazie anche all’impegno e alla professionalità della comunità aeroportuale, ponendo solide basi per la ripartenza. Siamo inoltre riusciti a ottenere un Ebitda positivo di oltre un milione di euro, risultato straordinario in un anno drammatico per il settore. Adesso proseguiamo con il nostro piano degli investimenti, che ci darà un terminal totalmente rinnovato, con molti più spazi e servizi”.

“Oltre a questo – ha concluso – abbiamo ulteriormente consolidato e ampliato i rapporti con le compagnie aeree che hanno messo Palermo al centro del loro progetto di ripartenza sul mercato”.

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