Palermo, bilancio comunale da salvare: niente pace fiscale - QdS

Palermo, bilancio comunale da salvare: niente pace fiscale

Gaspare Ingargiola

Palermo, bilancio comunale da salvare: niente pace fiscale

giovedì 02 Febbraio 2023

Il Consiglio ha approvato una delibera proposta dal vice sindaco e assessore al Bilancio, Carolina Varchi, che nega la cancellazione automatica delle cartelle 2000/2015 sotto i mille euro

PALERMO – Niente stralcio delle cartelle esattoriali sotto i mille euro. Il Consiglio comunale ha approvato con ventidue voti favorevoli e nove astenuti una delibera proposta dal vice sindaco Carolina Varchi che nega la cancellazione automatica delle cartelle con gli importi più bassi. Una possibilità prevista dall’ultima Legge di Bilancio, che ha escluso i tributi locali e le multe dallo stralcio automatico (entro il 31 marzo) delle cartelle ancora da riscuotere dal 2000 al 2015.

Ebbene, l’Amministrazione Lagalla ha deciso di non aderire alla cosiddetta pace fiscale e di procedere alla riscossione, anche se si tratta di crediti difficili da riscuotere: in tempi di magra, tutto fa brodo per risanare i conti.

Ma il via libera di Sala delle Lapidi è arrivato dopo giorni di dibattito all’interno della maggioranza perché la pace fiscale è stata un cavallo di battaglia del centrodestra durante la campagna elettorale per le Politiche e la stessa Varchi ha votato la Legge di Bilancio in qualità di deputata. Le titubanze della maggioranza si sono viste tutte durante i lavori d’Aula, quando il centrodestra ha fatto mancare il numero legale in un paio di occasioni, esponendosi al fuoco di fila dell’opposizione.

“I contribuenti – ha spiegato Varchi all’Aula – potranno usufruire delle forme agevolate di pagamento con la cosiddetta rottamazione quater, che prevede fino a diciotto rate e lo stralcio di interessi e sanzioni. Non possiamo dimenticare la condizione del bilancio del Comune. Per aiutarci lo Stato ci ha chiesto di potenziare la riscossione. Forse lo stralcio inciderebbe per 22,7 milioni. Può sembrare che non sia una grande cifra ma per un Comune nelle nostre condizioni non me la sento di assumermi la responsabilità di rinunciare al recupero anche solo del 10-15% di questa cifra, fossero anche 2, 4 o al massimo 6 milioni. I cittadini potranno pagare aderendo alla rottamazione quater, non serve un regolamento apposito”.

“Il dibattito – ha detto il presidente del Consiglio Giulio Tantillo – che ha portato all’approvazione della delibera consiliare relativa allo stralcio delle cartelle esattoriali, al di là delle legittime posizioni espresse dalle singole forze politiche, così come dalla maggioranza e dall’opposizione, ha evidenziato la comune volontà di non gravare ulteriormente i cittadini e le famiglie in questo momento di grave difficoltà economica per la nostra comunità. Il tutto senza rinunciare a somme dovute all’Amministrazione che costituiscono un importante elemento di entrata contabile nella difficile situazione finanziaria del nostro Comune”.

Approvato un ordine del giorno “che fornisce chiare indicazioni all’Amministrazione affinché tutti i cittadini siano informati e possano accedere alla cosiddetta rottamazione prevista dalle norme nazionali” e che rappresenta “il punto di unione tra le diverse posizioni emerse, volte comunque a unire rigore nella tenuta contabile e rispetto per le difficoltà dei contribuenti”.

Ma l’opposizione non ci sta e va all’attacco: “Come abbiamo fatto rilevare nel corso del dibattito d’Aula – hanno affermato in una nota congiunta le consigliere e i consiglieri di Pd, Progetto Palermo e Movimento 5 stelle – la scelta della Giunta Lagalla non è motivata da alcun dato oggettivo che ne dimostri la convenienza per le casse del Comune e per i cittadini. Una grave carenza istruttoria della proposta di delibera che ha causato più volte il rinvio del Consiglio comunale per superare le divisioni interne alla maggioranza. Davanti all’improvvisazione della Giunta, nell’impossibilità di valutare l’effettivo impatto sulle casse dell’Ente e a fronte dei prevedibili svantaggi per i cittadini che, per avvalersi dello stralcio, saranno gravati da adempimenti burocratici e dei relativi costi, non potevamo che decidere di astenerci”.

Pronta la replica dei capigruppo di centrodestra Domenico Bonanno (Democrazia cristiana), Gianluca Inzerillo (Forza Italia), Giuseppe Milazzo (Fratelli d’Italia), Dario Chinnici (Lavoriamo per Palermo) e Alessandro Anello (Lega-Prima l’Italia): “Questa delibera è la conferma del percorso irreversibile di risanamento dei conti del Comune. Con questo ulteriore atto, fortemente voluto dall’Amministrazione e dal vicesindaco Varchi, l’Ente non rinuncerà a somme legittimamente vantate ma allo stesso tempo sul cittadino non graverà nulla di più di quanto dovuto come sorte capitale, in virtù della riconosciuta possibilità di stralcio di interessi e sanzioni attraverso l’adesione a forme agevolate di pagamento con la rottamazione quater”.

“Sorte capitale – hanno aggiunto – che sarebbe comunque dovuta dal cittadino, perché la norma nazionale non prevede lo stralcio totale delle cartelle relative ai tributi locali. Inoltre, in Consiglio è stato approvato un ordine del giorno, su iniziativa dei gruppi di maggioranza, con il quale si impegna l’Amministrazione, da un lato, ad assumere ogni pertinente misura affinché il cittadino possa essere accompagnato a un proficuo utilizzo del cassetto tributario e delle procedure per le definizioni agevolate delle posizioni pendenti, e, dall’altro, a porre in essere ogni necessaria e utile azione volta ad aumentare la riscossione dei tributi in città, l’origine di tutti i problemi e condizione negativa che abbiamo ereditato. Un pacchetto di misure che coniuga rigore e comprensione. Si consolida, così, passo dopo passo, la credibilità dell’Amministrazione davanti alla città e ai cittadini, che fa presentare a testa alta Palermo in fase di sottoscrizione dell’accordo con lo Stato per salvare i conti e ridare servizi alla città”.

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