Concorrenza sleale a chi è in regola con partita Iva
La questione dei 23 mercati rionali storici di Palermo è complessa ed ha parecchie sfaccettature. Ci sono i centri commerciali, l’e-commerce, ma anche gli abusivi che montano le loro bancarelle facendo concorrenza sleale a quanti sono in regola con partita Iva e suolo pubblico. Poi ci sono le carenze nei servizi, che certo non mancano nei centri commerciali, come i servizi igienici.
Infine anche l’autogestione delle aree di mercato lascia a desiderare e costituisce punti di attrito con l’amministrazione comunale. In particolare per i rifiuti indifferenziati che rimangono per terra e che tocca poi alla Rap ripulire. Ultimo, ma non ultimo, si aggiunge anche il problema della viabilità in una città che tanto più grande è tanto più subisce il traffico veicolare. Ed in questo specifico aspetto si inserisce l’Amat, l’azienda municipalizzata per il trasporto pubblico urbano, che con i propri bus deve deviare i percorsi in funzione dei giorni di mercato e accusa ritardi per il traffico che si congestiona in prossimità del cosiddetto “mercatino” di turno.
Palermo, il progetto di rilancio dei mercati rionali
Venerdì pomeriggio si è svolto nel capoluogo un incontro organizzato da Confimprese Palermo cui hanno partecipato un centinaio di ambulanti, il sindaco Roberto Lagalla, l’assessore alle Attività produttive ed economiche e ai Mercati generali e rionali del Comune di Palermo, Giuliano Forzinetti, ed Ottavio Zacco, presidente della commissione consiliare attività produttive.
All’incontro, che è stato diretto e moderato dal presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice, la confederazione sindacale delle micro, piccole e medie imprese ha presentato il progetto di rivoluzione digitale dei mercatini settimanali palermitano con l’auspicio di proporre un esperimento da esportare nel resto d’Italia. Confimprese propone di digitalizzare le imprese ambulanti inserendole in un grande marketplace, con accesso a servizi in app su sistemi mobile e quindi anche geolocalizzazione del punto vendita, possibilità di ricevere pre-ordini e di delivery.
Palermo, dalla crisi ai mercatini stabili
Il progetto, ambizioso ma ragionevole, di Confimprese Palermo vuole condurre gli ambulanti dei mercatini settimanali verso una ipotesi di stabilizzazione attraverso un processo di ammodernamento che possa mantenere in se tutta la tradizione dei colorati suq palermitani. Attualmente, su 2.350 posteggi disponibili ne risultano vuoti 825, abbandonati o revocati.
La digitalizzazione per l’evoluzione del lavoro ambulante, è stata proposta ai diffidenti commercianti ed all’amministrazione comunale che dovrebbe sposare la causa e predisporre un piano per definire aree da destinare ad una eventuale stabilizzazione dei mercati rionali. Il presupposto, proposto da Giovanni Felice, è di fare un esperimento e vedere se gli ambulanti vedranno incrementare il fatturato e, in tal caso, procedere al grande passo di concerto con il Comune di Palermo.
Palermo, i servizi del Comune
L’assessore Giuliano Forzinetti, intervistato dal Quotidiano di Sicilia, ha confermato l’impegno del Comune per i servizi igienici mediante bagni chimici per i mercati rionali, e la disponibilità mediante la Rap al ripristino dell’area a chiusura mercato. Il sindaco Roberto Lagalla, nel corso dell’incontro, ha proposto soluzioni cercando un confronto con i commercianti.
Un chiaro tentativo, da abile politico, di comprendere cosa ritengono necessario e come poter quindi intervenire in qualità di amministratore. Una su tutte le altre richieste è stata condivisa dall’intera platea: gli ambulanti vogliono un servizio di presidio stabile da parte della polizia municipale. L’assenza di controlli, secondo gli intervenuti, contribuisce all’aumento di abusivi, di mala gestione dei rifiuti e di altre criticità che si verificano nei mercatini.
Se il programma proposto da Confimprese, basato sulla consulenza della International Management srl, dovesse riuscire – con la partecipazione e l’impegno degli ambulanti, Palermo potrebbe essere la prima città italiana a spostare il proprio commercio di prossimità dal centro commerciale al mercatino, con le bancarelle proiettate sull’e-commerce.
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