Palermo

Dehors a Palermo, scontro all’interno della maggioranza

PALERMO – Sono le settimane più difficili dell’Orlando bis. Anzi, forse le più complicate in assoluto da quando il Professore è tornato al governo della città nell’ormai lontano maggio 2012, quasi otto anni fa. E se l’inchiesta “Giano Bifronte”, che ha coinvolto i capigruppo di Italia Viva e Pd in Consiglio comunale, Sandro Terrani e Giovanni Lo Cascio, rischia di far saltare tutto in aria, non è che prima le cose filassero proprio lisce. Lo testimonia l’ultima delibera approvata a Sala delle Lapidi: il nuovo regolamento sui dehors è diventato teatro dell’ennesimo scontro ad altissima tensione all’interno della maggioranza.

Al momento del voto della delibera, infatti, i consiglieri di Sinistra Comune hanno abbandonato l’aula in palese polemica con il resto degli orlandiani e in particolare con Italia Viva, che esprime l’assessore al ramo Leopoldo Piampiano e il presidente della commissione Attività Produttive Ottavio Zacco. Non è certo la prima volta che i renziani e il gruppo rappresentato in giunta dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania si danno battaglia, si pensi alla Ztl, e anche stavolta il nodo del contendere ha riguardato, seppur di traverso, la mobilità.

Secondo il testo approvato dal Consiglio (con l’apporto decisivo di una parte della minoranza in seguito al nyet di Sc), infatti, nelle aree pedonalizzate dalla giunta in via sperimentale ma non approvate in via definitiva dal Consiglio tramite il Piano Generale del Traffico Urbano sarà vietato rilasciare autorizzazioni all’installazione dei dehors e se ci sono autorizzazioni temporanee in vigore, alla scadenza gli uffici non potranno rinnovarle. La prescrizione riguarda anche il Cassaro, via Maqueda e via Roma, ovvero il cuore della “rivoluzione a piedi” che lo stesso Catania ha portato avanti fin dal suo insediamento durante il primo mandato di Orlando.

Sinistra Comune ha provato a raddrizzare il tiro con un sub-emendamento, che però non ha incontrato il favore del resto della maggioranza e così ha sbattuto la porta e non ha votato l’atto. “È intollerabile che nella città in Italia in cui negli ultimi tempi più si parla di sviluppo turistico ci sia la mancanza di regole certe per i cosiddetti dehors – hanno scritto i consiglieri in una nota unitaria -. Questo ha discriminato in primo luogo le attività di più recente apertura. Tuttavia la nostra forza politica non ha potuto accettare una formulazione che, sui tre assi principali della città (via Maqueda, via Roma e corso Vittorio Emanuele) e non solo, consegna gli operatori economici ed i residenti ad un regime ancora poco chiaro, che creerà contenziosi e discriminazioni. Ci chiediamo con questa formulazione come sarà possibile, ad esempio, concedere il suolo pubblico in alcuni luoghi strategici come via Emerico Amari, piazza Marina, Sferracavallo, Mondello. Ci auguriamo – hanno concluso – che le organizzazioni di categoria insorgano per tutelare gli interessi dei soggetti che vogliono rappresentare. Qualcuno vuole riaprire Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele alle auto? Tutti dicono di no, ma poi molti si comportano come se lo volessero fare”.

Zacco, che rappresenta il gruppo di Italia Viva composto dagli ex Sicilia Futura, si è detto “dispiaciuto che oggi qualcuno chieda la rivolta delle associazioni di categoria, diffondendo la notizia che questo regolamento penalizzerebbe alcune parti della città. Non è assolutamente vero, in maniera democratica e condivisa si è stabilito di dare alcune regole sulle pedonalizzazioni temporanee, evitando che gli imprenditori facciano un investimento a rischio e dando la possibilità all’amministrazione attiva di regolarizzare in maniera definitiva la pedonalizzazione attraverso gli strumenti di pianificazione così come previsti dalla legge, garantendo comunque il suolo pubblico alle attività che lo hanno ottenuto”.

Tra le novità apportate dal regolamento ci sono: il via libera ai dehors anche fuori dal centro storico e nelle borgate marinare; dal 15 maggio al 30 settembre i dehors potranno restare montati fino all’una di notte e fino alle 2 nei weekend, festivi e prefestivi, il resto dell’anno rispettivamente fino a mezzanotte e fino all’una; vietati i “capannoni” con ombrelloni e tendoni laterali fino a terra, saranno consentite solo strutture verticali leggere, trasparenti e facili da smontare, non più alte di un metro e trenta e delimitate da fioriere mobili; vietata la musica, sia dal vivo sia riprodotta.