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Palermo, Baldini si dimette: “Il gruppo non c’era più, così Serie A impossibile”

Marco Gullà
Marco Gullà

“Non ero al centro del progetto e per questo dico addio al Palermo”. Silvio Baldini da ex allenatore rosanero parla in conferenza stampa. Prima legge le dimissioni presentate alla società poi parla a ruota libera e confessa che il suo modo di lavorare non è in sintonia con la nuova società, ovvero il City Football Group. Assieme a lui lascia anche il direttore sportivo Castagnini. “È mancata la fiducia”, ribadiscono entrambi. 

Baldini: “In queste condizioni non posso portare la squadra in A”

“Sento di non essere parte del progetto della società, per questo mi dimetto – dice Baldini – Le condizioni attuali non permettono di poter portare la squadra in Serie A. Ringrazio tutti per l’impegno profuso e per le emozioni che ho vissuto. L’anno scorso abbiamo vinto il campionato non perché eravamo i più forti ma avevamo il gruppo più forte. Ci siamo meritati la promozione con i risultati. Il gruppo ora non c’è più. Non posso aspettare di giocare cinque/sei partite, fare brutta figura ed essere cacciato; ora lascio il posto ad altri, non si può dire che c’è poco tempo, io ho preparato la partita di Catanzaro con cinque allenamenti. Posso solo ringraziare il Palermo”.

Baldini poi prosegue: “Per andare in Serie A bisognava ricreare questo gruppo e ci voleva del tempo ma se non vinci ti mandano a casa. So come sarebbe andata a finire, ho una certa età e ho scelto di andarmene per il bene del Palermo. City Group ci ha dato la possibilità di lavorare in un certo modo ma Castagnini non mi trasmetteva più la fiducia per portare i rosa in Serie A, combatteva con tanti problemi, mi portava le sue amarezze. Non avevo più lo stesso entusiasmo ed entrambi non eravamo più gli stessi. Non volevamo prendere calci nel culo e avere il conto in banca pieno, abbiamo lasciato così hanno il tempo di lavorare”. 

A nulla è valsa la mediazione del presidente Mirri: “Mirri e Gardini hanno fatto di tutto per convincerci a rimanere. Io non mi sono sentito al centro del progetto, non è però un problema di criticare la proprietà. Non prendo per il culo la gente di Palermo, mi considero un figlio del popolo. Volevo andare in Serie A, non me ne frega niente, perché mi devo rimangiare quello che ho detto?! Vivo di emozioni. Volevo giocatori funzionali per creare lo stesso entusiasmo dell’anno scorso e portare i tifosi allo stadio”.

Castagnini: “Meglio lasciare adesso”

Poi le parole di Renzo Castagnini: “Non mi sentivo più al centro del progetto. Meglio lasciare adesso, i membri del City Group sicuramente sono migliori di noi e sono organizzatissimi. In futuro andranno in Seria A, ma non siamo compatibili. Mi sono fatto portavoce di queste problematiche, dei malumori. Ho sempre detto tutto. Prima i giocatori, abbiamo avuto discussioni sui contratti, ma ora c’è un’altra società”. Anche il direttore ha raccontato del tentativo da parte di Mirri di convincere entrambi a restare in sella: “Ci hanno chiesto di pensarci (Mirri e Gardini, ndr), perché volevano che continuassimo. Ma se non abbiamo stimoli, puoi rimanere per i soldi, ma la coscienza è più importante. Quello che ho fatto a Palermo, non lo butto via per un contratto. Non ho più niente da dare in questa situazione, né io né l’allenatore”. E ancora: “Con il senno di poi era meglio non iniziare. Ma bisognava provarci. Se non ci provi non sai come possono andare”.

Corini in pole come nuovo allenatore

Capitolo nuovo allenatore: sembra fatta per il ritorno di Eugenio Corini. Ormai accordo ad un passo, qualche dettaglio da limare e poi domani dovrebbe arrivare la firma. Intanto la squadra è stata affidata all’allenatore della Primavera Di Benedetto.