Palermo, il Comune fuori dal deficit strutturale - QdS

Palermo, il Comune fuori dal deficit strutturale

Gaspare Ingargiola

Palermo, il Comune fuori dal deficit strutturale

giovedì 22 Ottobre 2020

Il Consiglio comunale ha approvato il Consuntivo 2019, seppur con molti nodi ancora irrisolti. Evidenziata una grave difficoltà di riscossione che pregiudica la tenuta dei conti

PALERMO – Il Consiglio comunale ha approvato il bilancio consuntivo 2019 con 14 voti favorevoli, otto contrari e due astenuti. Un voto importante, che certifica l’uscita del Comune dalla condizione di deficit strutturale. Tuttavia, restano tanti i nodi irrisolti, ammessi anche dalla maggioranza: dalle perdite delle partecipate (in particolare Amat e Rap) all’ammontare del Fondo crediti di dubbia esigibilità (quel fondo, cioè, destinato a coprire le entrate considerate incerte) fino alla bassissima capacità di riscossione delle imposte.

“Finalmente – ha commentato il consigliere Toni Sala, componente della Commissione Bilancio – usciamo dalla condizione di deficit strutturale, anche se rimangono numerose criticità segnalate dal Collegio dei revisori dei conti, a cui va il nostro ringraziamento, dovute anche alla scarsa capacità di riscossione di imposte e tributi”.

I conti sono presto fatti: “Riscossione Sicilia – ha spiegato Sala – nel 2018 ha versato nelle casse comunali 20,5 milioni e nel 2019 si è fermata a 14,6. Numeri bassissimi per una città come la nostra, pari ad appena il 5% dei crediti. Se Riscossione Sicilia non riesce a fare il proprio mestiere, il Comune la cacci e si affidi a un altro soggetto più capace. Incassi così risibili tagliano le gambe alle spese e ci espongono a onerose anticipazioni di cassa che non sono più sostenibili”.

Anche Barbara Evola di Sinistra Comune, presidente della Commissione, ha lamentato “le drastiche riduzioni dei trasferimenti statali” e “le enormi difficoltà di riscossione dell’Ente”, che “affondano le radici nel federalismo fiscale che ha ulteriormente amplificato la sperequazione tra Comuni del nord e Comuni del sud”.

Nel loro giudizio negativo sul documento finanziario, i revisori dei conti hanno addirittura prescritto all’Amministrazione di “astenersi dall’attivare nuove iniziative di spesa”, sia correnti che in conto capitale, oltre naturalmente a ulteriori debiti fuori bilancio.

Come riassunto da Concetta Amella, Rosalia Lo Monaco e Antonino Randazzo del M5s, “dati alla mano, scarsissima risulta essere la capacità di riscossione, abnorme l’ammontare del Fondo crediti dubbia esigibilità, persistenti i disallineamenti e in forte aumento le perdite delle partecipate, con un patologico ricorso ai debiti fuori bilancio, che sono un insulto al buon senso e alla buona gestione dell’Ente e dei suoi servizi”.

Da Palazzo delle Aquile, tuttavia, fanno scudo ed elencano i passi avanti negli equilibri di bilancio: “Le spese di funzionamento – si legge in una nota – i fitti passivi, acqua, luce e gas si sono ridotti del 5%. Per quanto riguarda i debiti fuori bilancio, per il secondo anno consecutivo il valore è di 12 milioni, contro i circa 32 del 2017 e 2018; e, sempre per il secondo anno consecutivo, i pagamenti alle partecipate sono pari a 296 milioni, circa trenta in più del valore dei corrispettivi derivanti dai contratti di servizio, con il recupero quindi di esposizioni pregresse. Il Fondo rischi spese legali si è ridotto di otto milioni, grazie a un’accurata verifica di tutte le ipotesi per cui l’Avvocatura chiedeva accantonamenti per rischio soccombenza. Per quanto concerne il Fondo crediti di dubbia esigibilità, grazie all’andamento della gestione si denota un maggiore accantonamento di circa 48 milioni, e ciò fa sì che il deficit da accantonamento pari a 355 milioni si sia ridotto a 307. Ciò determina una rata compensativa quindicennale di circa 3,5 milioni inferiore alle previsioni iniziali. Particolarmente corposo risulta, per oltre 175 milioni, l’accantonamento nel Fcde, così come quello per le previste perdite delle partecipate Amat e Rap per complessivi 20,6 milioni”.

“Certamente positivo – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – è il superamento dello stato di deficit strutturale che, come abbiamo sempre sostenuto, era dovuto al fatto che a inizio 2019 erano sopravvenute delle modifiche dei parametri finanziari da parte del ministero dell’Interno. Sono particolarmente significative le riduzioni delle spese e, soprattutto, dei debiti fuori bilancio che scendono di ben venti milioni. Restano sicuramente criticità, in larga parte determinate dalla normativa nazionale che è del tutto inadeguata alle necessità degli Enti locali, di cui immobilizza centinaia di milioni di euro per gli accantonamenti e che, invece, potrebbero sostenere interventi concreti per le famiglie e le imprese”.

“Dalle cifre – ha concluso il primo cittadino – e, soprattutto, dall’accertata difficoltà di riscossione, emerge infine ancora una volta la necessità che si intervenga con forza su questo fronte: per quanto riguarda il Consiglio comunale con l’approvazione di norme adeguate al contrasto all’evasione e per quanto riguarda l’Amministrazione nel suo complesso avviando una seria riflessione e lo studio di possibilità di modifica del sistema di riscossione coattiva”.

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