Meno burocrazia, più servizi Tracciato il futuro di UniPa - QdS

Meno burocrazia, più servizi Tracciato il futuro di UniPa

Francesco Sanfilippo

Meno burocrazia, più servizi Tracciato il futuro di UniPa

martedì 11 Gennaio 2022

Ieri l’inaugurazione del nuovo anno accademico 2021-2022, durante cui il neo rettore Midiri ha illustrato le sue priorità per migliorare l’attività degli studenti e del corpo docente

Palermo – Il neo rettore dell’Università degli studi, Massimo Midiri, ha inaugurato ieri, al Teatro Politeama Garibaldi del capoluogo, il nuovo anno accademico 2021-2022 alla presenza dei rappresentanti regionali, del sindaco della città, Leoluca Orlando e della Presidente del Senato italiano, Maria Elisabetta Alberti Casellati, la quale ha aperto i lavori con un breve discorso, lodando gli sforzi dell’Ateneo per migliorare i propri risultati negli ultimi decenni.

Subito dopo, il rettore ha presentato il suo programma per quest’anno. La prima iniziativa riguarderà la semplificazione amministrativa per studenti e corpo docente. A questo proposito, Midiri ha spiegato al QdS: “La prima criticità importante riguarda i servizi, in particolare quelli agli studenti. Ci sono ancora troppi front office, troppa burocrazia e difficoltà nello snellimento delle procedure amministrative. Quindi, l’intervento deve essere quello di semplificare e snellire, e soprattutto digitalizzare. Oggi, gli studenti devono andare nelle segreterie, quando hanno problemi specifici, dove troveranno un funzionario in grado di provvedervi, poiché deve esserci a monte un sistema informatico in grado di rispondere direttamente da casa. Questo è un modo di vivere l’Università sempre più mirata ad apprezzare la qualità dei corsi, la ricerca e l’interazione che propone, senza perdere tempo in scartoffie”.

Anche i docenti ne usufruiranno, con l’introduzione della figura del project manager, pensata per ottimizzare le tempistiche delle fasi amministrative e burocratiche legate alle attività di ricerca. Il rettore, infatti, ha aggiunto: “Lo stesso problema degli studenti si presenta per i docenti, ancor oggi gravati da regolamenti troppo farraginosi, che impediscono loro di fare i ricercatori. Oggi, il ricercatore deve fare questo, non l’amministratore di sé stesso. Perciò, abbiamo inteso mettere da parte delle risorse umane amministrative di qualità con il bilancio previsionale del 2022, che deve aiutare il personale docente a migliorare le proprie performance qualitative”.

L’obiettivo è dunque potenziare la ricerca, a iniziare dal programma Horizon 2020 del settennato 2021-2027 dell’Unione europea oltre ai progetti previsti dal Pnrr. Per quest’ultimo, l’Università si sta preparando, costituendo collaborazioni e reti con altre università e centri di ricerca italiani. A questo proposito, il rettore ha parlato della necessità di adeguare gli studi universitari alla realtà lavorativa del Paese, presente e futura, fornendo agli studenti “competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro”.

E si inseriscono in questo contesto i progetti per il futuro del Policlinico universitario Paolo Giaccone, svelati proprio al nostro giornale: “Il Policlinico – ha spiegato Midiri – è una realtà complessa, ma il tema è di permettere alla componente universitaria, insieme a quella ospedaliera, di esaltare al massimo le caratteristiche di ricerca e didattica che sono le sue caratteristiche. Abbiamo intenzione grazie anche alle interlocuzioni avute con l’Assessorato alla Salute, di poter avere i finanziamenti per un nuovo Policlinico che possa essere istallato in una zona compatibile con i nostri siti storici universitari. Vogliamo rifunzionalizzare l’attuale Policlinico, facendolo diventare un campus in una logica anglosassone, dove c’è un polo prettamente assistenziale in cui si fanno le terapie ad alta intensità di cure, e un polo dove prevale l’aspetto didattico e residenziale”.

I buoni rapporti con l’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, d’altronde, sono stati confermati dallo stesso assessore Roberto Lagalla: “L’Assessorato conferma di una collaborazione forte e più attiva in vista del Pnrr con il sistema della ricerca siciliano nelle quattro università, che trova un fondamentale punto di riferimento. Al di là di questo, continua la collaborazione piena sul piano delle risorse che vengono trasferite nel reclutamento dei più giovani e nella valorizzazione dei ricercatori più meritevoli. Esiste una sussidiarietà con il Governo nazionale che intende rilanciare e rafforzare il sistema regionale dell’Alta formazione e della ricerca”.

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